Sarà la Lazio: Onazi, Felipe e Berisha?
Datemi tre motivi per credere nell’altra Lazio. Edy Reja ne cercava tre, nella partita contro il Parma. Ne ha trovati quattro come rivela la Gazzetta Sportiva nelle pagine romane: non solo la scoperta di Perea, ma anche la lucidità di Onazi, la crescita di Felipe Anderson e la conferma di Berisha.
Da Edy a Eddy, l’sms è partito. «È stato straordinario», ha detto Reja dell’Onazi visto in campo per larghi tratti contro il Parma. Una delle migliori uscite del nigeriano con la maglia della Lazio, almeno per 70 minuti, fino a quando il fiato l’ha sorretto. Ha corso per quattro e non è un modo di dire. Ha corso per i tre trequartisti e pure per il collega di reparto, Biglia, che certo non fa del dinamismo il suo punto forte. Onazi ci ha messo quantità e qualità, mandando un messaggio forte e chiaro a Reja. Aveva perso il posto in campionato, il ripescaggio di Gonzalez l’aveva sfavorito. Ora tutto può cambiare.
Tutto (forse) migliorerà anche per Felipe Anderson, che a Bologna Reja era stato costretto a sostituire a fine primo tempo perché assente ingiustificato. All’Olimpico, contro il Parma, il brasiliano s’è presentato. Prova ne sia il comportamento dei tifosi allo stadio: l’ex Santos è stato fischiato all’annuncio delle formazioni, poi una sua rincorsa in difesa con tanto di pallone riconquistato ha strappato gli applausi della gente. Basta poco, quel poco Felipe Anderson l’ha fatto vedere. In mezzo a lunghe pause, è vero. Inmezzo pure a difetti «brasiliani», come quel pallone portato troppo tra i piedi e scaricato a fatica, quasi a voler coccolare l’attrezzo del mestiere. E invece il mestiere che gli chiede Reja è ribaltare l’azione, è tagliare verso il centro: Felipe Anderson l’ha fatto a tratti. Ma comunque l’ha fatto. E rispetto a Bologna, il passo avanti non è stato insignificante.
I passi avanti di Berisha, invece, sono costanti. «Nel giro di pochi anni sarà uno dei migliori portieri d’Europa», ha detto di lui Gianni De Biasi, c.t. della nazionale albanese. Berisha si è preso la luce anche dietro a Marchetti, uno che la luce è abituato ad oscurarla. Ha messo in piedi una striscia di imbattibilità di 453minuti, non ha subito neppure un gol tra Inter e Bologna, con il Parma non è mai stato travolto dagli eventi neppure quando Sansone aveva la porta spalancata davanti.Ha la forza della tranquillità davanti e il dato non è sfuggito neppure aReja. Forse è per questo che la decisione sul rientro di Marchetti — che ieri comunque si è allenato a Formello — sarà presa con calma, valutando i pro e i contro. In altri tempi il ritorno di Marchetti sarebbe stato forzato. Con Berisha non c’è questa necessità. Mica poco.