Getty Images

Lazio, Nuno Tavares: "In Europa vogliamo arrivare lontano. Inghilterra? Non escludo di tornarci in futuro"
OBIETTIVI - "Da quando sono arrivato alla Lazio non abbiamo mai sentito parlare di obiettivi. Credo che noi stessi come squadra sappiamo quello che dobbiamo raggiungere perché siamo in un grande club e vogliamo giocare al massimo livello, che include anche la Champions League e la lotta per lo Scudetto. Stiamo cercando di farlo e lotteremo fino alla fine. In Europa League vogliamo arrivare il più lontano possibile, sempre con la mentalità giusta e con l'idea che abbiamo la squadra per vincere. Lo faremo fino alla fine".
MERCATO E CARRIERA - "So che Lotito ha detto che non mi venderebbe neanche per 70 milioni. Quando ti senti a tuo agio e percepisci la fiducia del club, le cose vanno bene. Ma se non avessi avuto questo rendimento fin qui, forse il presidente non l'avrebbe detto o non avrebbe scommesso su di me. Ho scelto la Lazio perché sentivo che mi volevano davvero, e quando è così sei più disposto a fare quello che ami con più piacere e più sicurezza. Io non credo di essere al top della mia carriera. Sono migliorato sotto molti aspetti e so cosa posso ancora fare. La costanza è ciò che mi porterà a mostrare di più il mio valore e a cercare di raggiungere il massimo nella mia carriera. In Inghilterra è ujn mix di cose a non aver funzionato bene. Ho sperimentato alti e bassi, ma mi hanno fatto crescere molto mentalmente, che è la cosa più importante. Oggi sono qui, più forte che mai. L'Inghilterra è il miglior palcoscenico del mondo, non escludo un ritorno".
DERBY - "Tra Lazio e Roma c'è una grande rivalità, ma niente a cui io non sia già abituato. Gare come Benfica - Sporting o Benfica - Porto potrebbero essere anche più vive. Qui c'è un clima rovente, ma l'ho sentito anche in Portogallo. Il momento più bello è stato l'allenamento a porte aperte prima del derby con la Roma. È stato molto emozionante. I tifosi ci incitavano, urlando e cantando. Anche quando abbiamo perso 0-6 contro l'Inter in casa ci hanno sempre sostenuto, e poi alla fine, quando siamo andati sotto la Curva Nord, ci hanno detto che erano con noi a prescindere dal risultato. Credo che sia questo a fare la differenza".