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    Lazio, non è solo colpa del Var: con Gattuso il Milan è anche bello

    Lazio, non è solo colpa del Var: con Gattuso il Milan è anche bello

    • Giancarlo Padovan
    Il Milan ferma la Lazio (non perdeva da otto turni), scavalca l’Atalanta (34 punti contro 33), avvicina la zona Champions (meno dieci, per me irraggiungibile comunque) e fa festa come non accadeva da un anno. Mai tre vittorie consecutive in questa stagione, mai una prova così convincente contro una delle prime (la Lazio è e resta terza), mai un entusiasmo finalmente non episodico o passeggero. Rino Gattuso ha rigenerato una squadra afflitta da troppi problemi, non ultimo (e io non volevo crederci) quello fisico-atletico. Adesso, oltre che un allenatore riconosciuto e stimato da tutto il gruppo, il Milan ha identità tattica (4-3-3), sa far emergere la qualità (Suso ma anche Calhanoglu e Bonaventura), possiede uno spiccato spirito combattivo (Calabria su tutti).

    A tratti questo Milan è anche bello perché la palla viaggia in verticale e gli attaccanti sanno puntare lo spazio. Cutrone - nello specifico il sostituto di Kalinic acciaccato anche se in panchina - fa un grande movimento di cui si avvantaggiano gli attaccanti esterni o i centrocampisti con i loro inserimenti. Tuttavia sull’esito finale della gara pesa una svista clamorosa in quello che è stato il nero week-end del Var.  Il primo gol del Milan non ha fatto eccezione, a dimostrazione che la tecnologia non è mai abbastanza e che nessun accorgimento tecnico può garantire tutta la verità. Succede, infatti, che la rete di Cutrone - apparentemente un colpo di testa - sia viziata da un colpo di gomito (o di braccio) assolutamente irregolare. Non se ne accorge nessuno: né gli spettatori allo stadio, né quelli a casa. Meno che mai l’arbitro Irrati e Rocchi, l’addetto al Var. Anzi, prima di riprendere il gioco, Iratti ottiene il via libero a proposito della posizione di Cutrone e sulla regolarità complessiva del vantaggio rossonero. Cosa è accaduto? Che una telecamera Sky, posizionata dietro la porta, coglie l’evidente colpo di braccio, ma lo mostra solo a secondo tempo inoltrato. Premesso che le televisioni non hanno alcun compito ufficiale, resta l’evidente danno nei confronti della Lazio che già, per bocca di Simone Inzaghi aveva lamentato, solo qualche settimana fa, un danno di sette punti.

    La Lazio, per la verità, deve dolersi un po’ anche con se stessa. Non buono il primo tempo, nonostante il pareggio di Marusic (assist di Lucas Leiva, in ritardo Antonelli nella diagonale), quattro minuti dopo il vantaggio rossonero, e una traversa di Luis Alberto (38’, conclusione di destro da fuori). Fino all’intervallo la partita l’ha fatta il Milan, che ha tenuto di più la palla e concluso pericolosamente un numero maggiore di volte. Prima del gol (irregolare) di Cutrone (punizione di Calhanoglu nell’area piccola ed errore di Bastos che si perde l’attaccante milanista), i rossoneri avevano già tirato con Calhanoglu (10’, grande deviazione di Strakosha). Dopo (26’) lo hanno fatto con Suso (punizione fuori di poco) e ancora Calhanoglu (40’, respinta di Strakosha).  Molti indizi, dunque, stavano portando al gol del vantaggio che puntualmente (44’) è arrivato da Bonaventura (colpo di testa) con un formidabile inserimento da dietro (e anche questa volta Bastos è stato sorpreso). Non meno formidabile, per la verità, il cross dalla trequarti di Calabria. In genere quei palloni sono preda della difesa, ma ad ingannatre i laziali ha provveduto anche la traiettoria.

    La Lazio ha fatto decisamente meglio nella ripresa. Sia per l’ingresso di Felipe Anderson (ha preso il posto di Lucas Leiva e Parolo si è messo centrale di centrocampo), sia perché il Milan ha progressivamente abbassato la propria linea di difesa. Le occasioni migliori, fornite sempre da Felipe Anderson, una volta da sinistra e l’altra da destra, sono capitate sui piedi di Milinkovic-Savic (pallone respinto da Romagnoli) e sul corpo di Lulic (non ha saputo accompagnare il pallone nella porta vuota). Strepitosa partita che la Lazio, con Immobile in campo, non avrebbe perso. Caicedo ha lottato e fornito, nel finale, un assist a Parolo (tiro sull’esterno della rete), ma non ha l’istinto ferino del killer. Milan-Lazio è appena cominciata. Mercoledì sera, sempre a San Siro, si gioca l’andata della semifinale di Coppa Italia. Sulle due partite, i biancocelesti sono favoriti, ma il nuovo MIlan adesso può credere di giocarsela con tutti.

    @gia_pad

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