Lazio:| Nessuno tocchi Kozak
Salvate il soldato Libor. Dopo gli scontri costati l'uscita dal campo a Bonera e Legrottaglie nella gara col Milan, ieri il giovane attaccante della Lazio è finito nel mirino della critica per il presunto modo violento di giocare. Le televisioni hanno rimandato di continuo le immagini di martedì sera, in particolare della 'ginocchiata' in testa a Legrottaglie. Sebbene proprio il filmato mostri come il ceco, al momento dell'impatto, guardi da tutt'altra parte, in casa Lazio è scattato l'allarme. C'è il rischio che, nelle prossime gare, qualche difensore particolarmente roccioso si 'vendichi' sul ceco o che qualche arbitro troppo zelante possa mostrargli il rosso al primo contrasto un po' più vigoroso.
È per questo che, dopo le scuse per conto terzi di Reja, ieri sono arrivate anche quelle in prima persona di Kozak. Libor ha telefonato a Legrottaglie, gli ha spiegato come già nel dopogara si fosse recato nello spogliatoio milanista per chiedere delle sue condizioni, ma l'ex Juve era in ospedale. Infine, gli ha ribadito l'assoluta non volontarietà del contatto. L'intento della società è chiaro: evitare che al ceco venga apposto il timbro di cattivo. Simili etichette sono poi difficili da eliminare, lo sa bene Krasic che ancora paga le conseguenze delle due tre simulazioni 'tentate'. Kozak dovrà in ogni caso cercare di modificare un po' il suo modo di giocare. In queste settimane Reja gli spiegherà quanto sia importante usare i gomiti il meno possibile quando si salta.
D'altronde, che sia un giocatore con ampi margini di miglioramento lo sa lui stesso, e l'allenatore è stato chiaro: 'Se impara a proteggere meglio la palla o a darla subito di prima può diventare un attaccante fortissimo'. Probabile che gli incidenti di Milano siano scaturiti anche da un approccio troppo 'carico'. Libor veniva pur sempre da una doppietta e da giorni in cui non si era parlato che di lui. Il debutto nella 'Scala del calcio', San Siro, può inoltre giocare brutti scherzi. L'importante è che l’episodio si sia chiarito e che Kozak vanti ancora molti più ammiratori che detrattori: ieri sera, la pagina Facebook che incitava a odiarlo aveva appena 19 membri. Una delle tante 'unofficial' a suo sostegno, invece, contava oltre 4.000 sostenitori.