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  • Lazio, Mauri difesa vincente

    Lazio, Mauri difesa vincente

    • M. A.

    Dalla paura alla speranza. Dalla durissima richiesta sanzionatoria avanzata dal procuratore federale Stefano Palazzi alla convincente difesa allestita dai legali di Stefano Mauri – Amilcare Buceti e Matteo Melandri – nell’ambito del processo sportivo di primo grado sul calcioscommesse.

    Quando Sergio Artico, presidente della Commissione Disciplinare, ha chiuso il dibattimento attorno alle 13.30, l’impressione è stata chiara: le arringhe dei legali di Mauri – accusato di aver partecipato alle presunte combine delle gare Lazio-Genoa 4-2 e Lecce-Lazio 2-4 del maggio 2011 – hanno fortemente scalfito l’impianto accusatorio. Due anni fa, è giusto ricordarlo, gli elementi raccolti dal procuratore – le accuse riferite da Gervasoni, i contatti con Zamperini e la scheda telefonica «clandestina» utilizzata per scommettere su tennis e Nba, oltre all’anomalo flusso di giocate rilevate dall’operatore Sky365 – sarebbero stati con ogni probabilità sufficienti per far condannare Mauri, per il quale Palazzi ha chiesto una maxi squalifica, 4 anni e 6 mesi. Come riportato da Il Tempo, le ultime pronunce sportive – in particolare quelle del Tnas, ma anche la sentenza della Corte federale nel caso Conte – hanno però modificato i parametri di giudizio, conferendo grande risalto al principio penalistico «in dubio pro reo». E davanti alla Disciplinare i legali di Mauri hanno sollevato molti dubbi.

    «Nel primo interrogatorio, il più genuino, Gervasoni non ricorda nemmeno com’è finita la partita Lazio-Genoa – ha osservato Buceti – sbaglia addirittura il risultato. Ma non era la partita regina? Solo nella quarta audizione parla del supposto incontro fra Mauri, Ilievski e Zamperini, ma nessuno ha visto Mauri con Ilievski. E non esiste in nessun paese far valere le celle come prova». Deduzioni logiche arrivate sulla scia dell’arringa di Gentile, legale della Lazio: «Gervasoni riporta le parole di Gegic – ha spiegato l’avvocato – ma lo stesso Gegic a Cremona ha citato diverse gare combinate (tra le quali Gentile ha inserito anche Lazio-AlbinoLeffe 2010 facendo sorridere i giudici, ndr), negando però ogni sospetto sulle partite con Genoa e Lecce. E poi l’incontro Mauri-Zamperini a Formello (confermato dall’ex difensore, che ha ammesso di aver portato Ilievski nel centro sportivo della Lazio, ndr) è durato solo 3 minuti: come si fa a organizzare una combine?».

    Il colpo più importante alle tesi dell’accusa è stato però assestato da Melandri: «Ho chiesto alla Goldbet – ha spiegato il legale di Mauri – tutte le giocate effettuate nella ricevitoria di Aureli (ex fidanzato della Romano, alla quale era intestata la scheda usata da Mauri, ndr). Ci sono 86 giocate su Lazio-Genoa, solo sette vincenti e sei sono sistemi. Su Lecce-Lazio, invece, non c’è nulla». Per avvalorare la tesi Melandri ha citato l’unica puntata vincente di Mauri, una scommessa sul tennis del 13 maggio (Jankovic ko contro la Wozniacki a Roma). Mauri, certo, avrebbe potuto scommettere con altri operatori, ma i dubbi sono tanti.

    Per capire se saranno sufficienti, la Lazio dovrà aspettare pochi giorni: la sentenza di primo grado arriverà entro la fine della prossima settimana. E se i giudici accoglieranno le tesi difensive, i due illeciti potrebbero trasformarsi in altrettante omesse denunce e Mauri se la cavarebbe con massimo 18 mesi di stop (nel conto c’è anche il divieto di scommesse), mentre la Lazio non avrebbe penalizzazioni ma solo un’ammenda. Uno scenario utopico 12 mesi fa, ma ora possibile.

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