Consumato anche l’ultimo atto della maxi-perizia a Cremona: 20 secondi per Mauri. Confronto ieri mattina in Procura fra i legali del centrocampista , il suo tecnico e i periti che hanno utilizzato le 20 parole chiave nell’ultimo apparecchio sequestrato a Stefano: 'Non ci sono messaggi di sorta e quindi nessuna positività', è stato trascritto a verbale dal gip Salvini. Il Blackberry - come riporta Il Messaggero - conteneva pochissimi sms, ma risaliva addirittura al 2010 ed era quindi stato utilizzato ben due anni. Adesso gli atti passano al pm Di Martino, che dovrebbe chiudere finalmente le indagini preliminari con il 415 bis, formulando le richieste di rinvio a giudizio, che saranno valutate da un gip diverso dal magistrato che il 28 maggio 2012 firmò l’ordine di custodia cautelare che portò all’arresto, tra gli altri, di Mauri. Il tutto dovrebbe avvenire fra dicembre e febbraio, il capitano della Lazio dovrebbe finire a giudizio per i reati di associazione a delinquere e frode sportiva. Con le prove attualmente nelle mani di Di Martino, rischia di cadere subito l’accusa più grave. Ma c’è di più: a maggio 2016 persino la frode sportiva verrebbe prescritta, senza processo. Mauri si porterà sempre dentro il buio di quelle cinque notti a Ca’ del Ferro, ma ieri sorrideva per un’altra prova della sua innocenza.