Lazio, c'è Marchetti:| L'uomo che visse due volte
Dai 500 euro spesi nel 2006 dall'Albinoleffe per prenderlo dalle ceneri del Toro, ai 15 milioni che l'Arsenal era pronto a versare a Cellino l'anno scorso. Per Federico Marchetti nel 2010 le cose sono andate male. Ora, con la Lazio, vuole recuperare il tempo perduto.
L'inizio dei guai - Originario di Cassola, 15' d'auto da Bassano del Grappa, la sua è una storia nella storia: del calcio e dei numeri uno, delle baruffe e dei ripensamenti, della tecnica e degli episodi. 'Ho visto la morte in faccia in un incidente stradale. Ho perso amici veri, so cosa vuol dire stringere i denti' ha ripetuto spesso. Caparbio e diretto. Talvolta, troppo. 'Ho sbroccato tante volte, ringrazio amici e compagni di squadra per avermi dato una mano. Stare fuori non è semplice, ma mi ripetevo che sarei stato un pazzo a mollare'. Marchetti ha tenuto duro: fuori rosa per nove mesi. Ci finì con Bisoli 'per scelta tecnica'. In realtà, fu colpa di una frase sbagliata: alla Gazzetta confessò il suo dispiacere per non essere stato ceduto alla Samp impegnata nei preliminari di Champions. Cellino, che in un primo momento aveva dato l'ok alla cessione, cambiò idea e poi aggiunse: 'Certe cose ai giornali non si dicono. Se non vuol stare con noi, può andare'. Al primo test estivo Marchetti venne contestato dagli ultrà. E il lavoro passò agli avvocati: denunce per mobbing, risarcimento danni, Collegio arbitrale. Una bufera. A gennaio la pace. 'Ho pagato carissimo il sogno di voler giocare in Champions - dichiara il portiere -. C'è stato un malinteso. Al Cagliari e al presidente, dal quale ho poi avuto le scuse personali, devo tantissimo: ha creduto fortemente in me e non lo scorderò'. L’accordo con Cellino prevede il via libera a un prezzo concordato, 5,2 milioni di euro in tre rate, che Lotito è pronto a versare.
L'altalena - Marchetti, classe '83, l'Ave Maria ('e non un testo di Zarathustra, come ho letto', spiega) e 'Francy e Andy' (gli amici scomparsi nell'incidente d'auto) tatuati sulle braccia, per mesi ha fatto jogging all'alba per il centro. I tifosi gli vogliono bene. Lui ha la tenacia di chi sa quando osare: 'Ai ragazzini della Primavera ho detto che da ragazzo ho fatto il furbetto e stavo per sprecare tutto. Si può sbagliare. L'importante è capire l'errore e impegnarsi per non ricascarci'. A Cagliari si è imposto grazie ad Allegri, dopo un avvio in salita. In tournée in Portogallo nell'estate 2008 subì gol evitabili, poi trovò la forza di riscattarsi. L'allora c.t. Lippi il 6 giugno 2009 lo chiamò in azzurro. Ora si guarda indietro e dice: 'Che cosa ho provato passando dai Mondiali ad essere fuori rosa? Per uno che è andato via di casa a 14 anni, ci sta tutto. L'importante è non mollare. Con la professionalità e i sacrifici, i valori e la verità vengono sempre a galla'. E la Lazio lo sa.
(Gazzetta dello Sport - Edizione Roma)