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Lazio, Lotito: 'Non esonero Sarri'
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SARRI - Dopo la sconfitta di domenica sul campo dell'Atalanta, la Lazio è ottava in classifica con 34 punti come la Fiorentina a -5 dal quarto posto. Sabato la Lazio gioca a Cagliari, poi c'è il Bayern in Champions, quindi Bologna, Torino e Fiorentina: tre confronti diretti per l'Europa. Un eventuale tracollo della squadra segnerebbe, in vista della prossima stagione, il destino di Sarri. Il quale per ora non si arrende e non si dimette: vuole chiudere bene il campionato, poi si vedrà. Con il ds Fabiani ha già parlato di giovani e di un ciclo nuovo, ma per ora si è trattato di discorsi sulla carta: andrebbe anticipata la programmazione e preferirebbe avere le idee chiare. Secondo altre fonti (non societarie), Sarri si sarebbe stancato e saluterà a fine stagione, attratto dalla Premier League inglese. Discorsi prematuri.
LOTITO - Ora il presidente non lo esonera, non solo per un discorso economico legato al contratto in scadenza 2025. In vent'anni di gestione ha cacciato solo Caso e Ballardini (a un passo dalla Serie B) e Pioli nel 2016 dopo otto mesi di agonia e quando aveva perso ogni obiettivo, ma in casa aveva Simone Inzaghi, il sostituto ideale da mettere alla prova nella coda del campionato. Invece oggi non avrebbe una soluzione pronta.
LA SQUADRA - Dallo spogliatoio nessuno dei big si muoverà per chiedere la testa dell'allenatore. Sempre secondo il Corriere dello Sport, un paio di contestatori fanno parte del drappello dei meno utilizzati e non in grado di trascinare uno spogliatoio, peraltro largamente composto da giocatori legati o voluti dal tecnico. Lotito decide di testa sua, non diventerà mai prigioniero di un giocatore. Il presidente e Fabiani sono vicinissimi a Sarri e guardano con perplessità a un certo tipo di contestazione.