Lazio, Lotito 'Muslera? Accordo firmato; punto su Reja'
“Vedi Napoli e poi muori”, Lotito si ribella al detto e, malgrado le controverse decisioni di Banti siano ancora vive nella mente dei biancocelesti, prova a voltare pagina. La sconfitta del San Paolo va archiviata o quantomeno presa ad esempio per l’atteggiamento mostrato in campo fino a mezz’ora dalla fine. Il prossimo capitolo da sfogliare riguarda l’inseguimento alla Champions League: “Le ferite vengono rimarginate ma restano le cicatrici – ha spiegato il presidente della Lazio ai microfoni di Radio Manà Manà – Ora dobbiamo pensare al futuro, dobbiamo ripartire con la consapevolezza di poter dare una gioia ai tifosi e di poter raggiungere un posizionamento consono al valore che stiamo dimostrando sul campo”.
L’Europa che conta, appunto, per rilanciare definitivamente ambizioni internazionali ormai da anni sopite, ma soprattutto per costruire un futuro economicamente più competitivo anche in sede di mercato. Un tesoro da mettere nel mirino attraverso il quarto posto e poi agguantare nel preliminare di Champions League fissato ad agosto: non entrare nella fase a gironi significherebbe veder sfumare 20 milioni in un colpo solo: “E’ inutile negarlo – spiega Lotito - , piazzarsi o no in Champions può cambiare i progetti. Una sana gestione passa per due elementi, il contenimento dei costi e l’incremento dei ricavi e raggiungere questo obiettivo sposta molto, in termini di ritorno esterno e di sottoscrizione di contratti anche in termini pubblicitari, la Champions ti proietta in un circuito totalmente diverso. Si parla tanto dello Zio Tom che arriva dall’America (il futuro azionista di maggioranza della Roma, Thomas Di Benedetto, ndr). Ma lui non può mettere dei soldi, per farlo deve passare per una serie di iniziative per incrementare i ricavi. Il problema è che se lo faccio io passo per tirchio, ma ci sono delle norme che dovranno essere rispettate”.
Stesso atteggiamento Lotito vuole che venga riservato all’operato di Edy Reja. Il futuro del tecnico goriziano resta in bilico, ma certamente non per il patron capitolino che sintetizza così i motivi che l’hanno spinto a proporre la panchina biancoceleste ance per il prossimo biennio: “E’ una persona sensibile, un grande professionista, ha ristabilito l’equilibrio dello spogliatoio, sta raggiungendo gli obiettivi prefissati e bene o male sta proponendo un buon calcio. Ha dimostrato il suo valore anche nella gara con il Napoli, ha tutta la mia stima e considerazione. Lui non condivide le critiche strumentali e distruttive. Noi vogliamo solo essere rispettati per quanto dimostriamo in campo, vogliamo essere giudicati solo per quello che uno fa. Reja non si spiega le critiche che gli vengono rivolte a priori, ed ha ragione”.
Sul tavolo delle discussioni contrattuali, però, non c’è solo la situazione che riguarda il tecnico di Lucinico. Caso emblematico è quello che coinvolge Fernando Muslera. Storia controversa quella del suo rinnovo contrattuale. Il manager Fonseca e Lotito avevano raggiunto l’accordo già a giugno, tanto che il portiere nella prima intervista post-Mondiale, si era detto felice del prolungamento. Il documento, poi, non è stato mai depositato. Resta “ostaggio” di Fonseca, in attesa che il rapporto con la società torni disteso e privo di pendenze: “Le mie intenzioni sono molto chiare – sottolinea Lotito - ,Io sono abituato al rispetto dei patti, normalmente quando il sottoscritto assume un impegno lo mantiene. Purtroppo, però, questo è un mondo in cui non tutti rispondono a questo tipo di impostazione. Noi siamo in attesa, l’accordo con il giocatore dal punto di vista del valore contrattuale l’avevamo concordato, ma i calciatori dipendono anche da fattori esterni ed in questo caso dei procuratori. Non sempre gli interessi coincidono, ma noi siamo sempre disponibili a formalizzare l’intesa che era già stata formalizzata dal ragazzo. Dopodiché, se qualcuno ritiene che l’interesse prioritario sia quello dell’agente che probabilmente vuole disattendere l’accordo sottoscritto vedremo, ma noi siamo fiduciosi che alla fine le cose possano rimarginarsi, deve prevalere il buon senso e l’interesse del rispetto dei patti”.
Una battuta anche sull’idea partorita dai tifosi di intitolare il centro sportivo di Formello a Bob Lovati. Lotito non conferma e non smentisce le proprie intenzioni: “Itifosi lanciano tante idee, io ho molto a cuore gli stimoli che vengono date dalla tifoseria sana. Con Lovati avevo un rapporto eccezionale, lui era una persona per bene, un vero tifoso, aveva le chiavi di Formello e sulla base di questo c’era un confronto continuo”.