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Lazio, Lotito al lavoro su tre fronti: esuberi, ingaggi e Sarri
ADDII E RINNOVI - La rivoluzione partirà dagli addii già praticamente certi. Straksoha e Luiz Felipe hanno le valigie pronte. Acerbi e Reina, potrebbero segurili. Leiva vorrebbe restare e di recente c'è stata un'apertura - fino a poche settimane fa impensabile - per il rinnovo. Ma il brasiliano dovrebbe accettare un dimezzamento dello stipendio rispetto agli attuali 2,3. Così come Patric per rimanere a Formello dovrebbe accontentarsi di cifre più basse di quelle che invece garantirebbe il Valencia. Marusic invece resterà praticamente a vita, con il prolungamento firmato fino al 2024.
ESUBERI - Al taglio dei costi contribuirà la cessione di giocatori ai margini del progetto. Oltre al sicuro non riscatto di Cabral, bisognerà trovare una sistemazione per Kamenovic e Akpa Akpro e per tutti i cartellini che torneranno indietro dai rispettivi prestiti. La zavorra più grande sarebbe quella di Muriqi (2,2 milioni all'anno, ndr) per il quale si porverà a trovare una soluzione col Maiorca. Idem dicasi per Escalante all'Alaves. E poi Vavro, che vuole restare al Copenaghen, Durmisi, Kiyine, tutti elementi dai quali la dirigenza biancoceleste cercherà di racimolare e risparmiare il più possibile, per poi puntare ai nuovi innesti. In questo senso, anche la cessione di un big è un eventualità concreta messa in preventivo. Per convincere Sarri a firmare fino al 2025 - come nei piani sbandierati dallo stesso Lotito a Natale scorso - servirà un piano di interventi che preveda inserimenti di qualità in tutti i reparti. E per farli servono soldi freschi. Tagliare e reinvestire, questo il piano con cui il presidente proverà ad assecondare in estate il rinnovamento della rosa, che nei piani del tecnico non può più essere rimandato.