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Lazio, l'inno ufficiale compie 40 anni. L'autore rivela: 'Mi ha pregiudicato la carriera, ma non mi importa. Lo rifarei'
IL SUCCESSO - "Nel 1983 la Lazio tornò in A, mentre la Roma vinse lo scudetto. Il mio amico Venditti scrisse quella meravigliosa canzone che è Grazie Roma. Io pensai che anche la Lazio doveva avere una bella canzone che la rappresentasse". Con oltre 1,3 milioni di copie vendute il brano singolo è stato l'inno di una squadra di calcio più riprodotto al mondo, grazie all'intuizione dell'autore stesso di coinvolgere i calciatori di allora nell'incisione. D'amico, Giordano, Manfredonia erano gli idoli biancocelesti degli anni '80 e questo attirò anche l'attenzione di tanti appassionati di musica in generale. Il successo mondiale però arrivò negli anni '90, dopo che il brano fu reinterpretato da Malco con Beppe Signori nel 1994.
PREGIUDIZI - "Mi iniziarono a chiamare 'il cantante della Lazio' e questa fu anche un'etichetta che condizionò la mia carriera - ha raccontato ancora nell'intervista il cantautore - Il pregiudizio è una cosa tipicamente italiana. All'estero Rod Steward e Elton John hanno legato i loro nomi a squadre come il Celtic e il Watford senza conseguenze particolari. Magari perché loro erano già famosi e io solo agli esordi. In ogni caso, anche se mi sono state precluse delle strade, non mi importa. Lo rifarei altre mille volte per la Lazio".