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    Lazio, Leiva: 'Inzaghi era quasi un amico. Sarri è più chiuso, ma ho imparato nuove cose'

    Lazio, Leiva: 'Inzaghi era quasi un amico. Sarri è più chiuso, ma ho imparato nuove cose'

    Ai microfoni di Radiosei questa mattina ha parlato l'ormai ex centrocampista della LazioLucas Leiva. A giugno scadrà ufficialmente il contratto del brasiliano con i biancocelesti, ma cinque anni a Roma hanno comunque lasciato dei bei ricordi nell'ex Liverpool, che lui ha voluto raccontre con queste parole:

    Alla Lazio sono stati cinque anni bellissimi. Ho tanti bei ricordi. Il Liverpool per me è stata la squadra che mi ha dato l'opportunità di fare una grande carriera qui in Europa. Ho passato 10 anni di carriera lì, dove sono nati anche i miei figli e il rapporto è ancora vivo, infatti sono stato a Parigi sabato per la finale. Ma questo bel rapporto l'ho creato in tutte e tre le squadre in cui ho giocato in carriera (Reds, Lazio e Gremio, ndr), dove ho sempre cercato di dare tutto in campo. La gente lo ha apprezzato e spero possa essere così anche nella prossima squadra in cui andò.

    RICORDI BIANCOCELESTI - "Tra i momenti migliori alla Lazio c'è sicuramente la mia parima partita, con la vittoria in Supercoppa, contro la Juve nel 2017. Poi ci metto sicuramente la Coppa Italia nel 2019, dopo una stagione difficile e un campionato in cui non abbiamo fatto benissimo e poi la stagione successiva fino allo scoppio della pandemia. La Supercoppa in Arabia e tutto quell'anno è stato qualcosa incredibile. Alla fine gli eventi ci hanno un po' frenato, ma avevamo fatto grandi cose. Purtroppo ci siamo fermati 2-3 mesi e abbiamo perso quell'aria di magia che la squadra aveva. Non so se senza il Covid-19 avremmo vinto il campionato, ma sicuro ci avremmo provato".

    INZAGHI E SARRI - "Posso solo palrare bene di Roma, l'ambiente è veramente speciale. Ho avuto un rapporto molto forte con Inzaghi. C'era fiducia reciproca e anche amicizia, pur con i limiti imposti dai ruoli. Lui mi ha ridato la fiducia per dimostrare il mio valore. Quando andai via dal Liverpool ne avevo bisogno, perché lì nell'ultimo periodo giocavo poco. Penso di aver fatto la scelta giusta. Sarri invece è un po' più chiuso nei rapporti. Ma quest'anno ho imparato cose nuove con lui. È un allenatore che capisce tanto di calcio. La squadra negli ultimi mesi ha dimostrato miglioramenti importanti e alla fine per me l'anno è stato positivo anche se non sono stato sempre titolare".

    RAPPORTO CON I COMPAGNI - "Ci siamo scambiati grandi esperienze per cinque anni con tutti i compagni, anche con quelli più giovani. Sergej ogni anno sta migliorando tanto e mi ha fatto piacere averlo visto crescere fino a diventare un top player come ora. Con Radu però ho creato proprio un rapporto stretto. Lui è quasi un fratello ormai per me e me lo porterò con me per sempre. Lui è il simbolo della squadra e mi è sempre stato a fianco, mi ha speigato come funzionavano le cose nell'ambiente. Anche Luiz Felipe, pure se ora andrà via, secondo me è cresciuto molto e ha fatto benissimo in questi anni. E poi c'è Immobile. Per lui paralano i numeri: è un giocatore che ha trovato nella Lazio l'ambiente giusto per le sue qualità. È un matrimonio perfetto. Tutti lo fanno sentire amato e lui ogni anno supera se stesso e ha ancora tanto da dare".

    TIFOSI - "È stato bellissimo salutare i tifosi nell'ultima partita, con lo stadio piendo. A loro posso dire solo grazie. Anche se sono uno che segna poco, sentivo sempre il loro calore in campo, quando esultavano se recuperavo un pallone. Sono stati cinque anni bellissimi e Roma la sentirò sempre come casa mia. Magari in futuro tornerò, non si sa mai.. Ora si chiude un capitolo professionale, perché il calcio è fatto così, ma affetto e gratitudine continueranno per sempre".

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