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Lazio: le preoccupazioni di Lotito
Perché il bersaglio dei fischi e dei silenzi dei tifosi, Claudio Lotito, è stato ovviamente invitato dagli organizzatori, che hanno affittato l’Olimpico, come fosse per un concerto. Prezzi popolari e biglietti non nominali. Calcio d’altri tempi.
Il cast della festa è quasi al completo. Ci saranno praticamente tutti, tra giocatori (da Oddi e Wilson fino a Ruben Sosa e Rocchi) e tecnici (Da Eriksson a Zoff, fino a Delio Rossi), più Sergio Crangnotti in tribuna. Laziali annunciati in quantità sugli spalti: obiettivo - come spiega il Corriere della Sera nell'edizione romana - è riempire tutti i 73 mila seggiolini dell’Olimpico per dare un saggio di lazialità. Manca, al momento, il sì del contestato Lotito, eppure potrebbe essere l’ultima chance per abbattere il muro contro muro che sta mandando in crisi il mondo Lazio. «Protesta ad oltranza, non scenderemo a patti con lui», ieri ha ribadito la curva Nord.
Ma da Formello i presentimenti non sono negativi. Nel giorno della festa la contestazione, a logica, non sarebbe il tema centrale. Ma il dubbio c’è. Tutto sta nel capire quanto il presidente abbia voglia di esporsi proprio nella tribuna in cui è seduto anche Cragnotti, cioè il passato idolatrato dai tifosi e stigmatizzato da lui per gli eccessi finanziari. «In un certo senso lo scudetto del 2000 l’ho pagato io», ha detto Lotito lunedì.
Certo, così il disgelo è utopia. Ma il gesto di partecipare al Lazio-day di metà maggio sarebbe comunque significativo. Potrebbe essere il primo passo per il cambiamento di metodo che i laziali del presente e del passato chiedono a gran voce. Per Lotito è una scelta politica delicata. Lo sarà anche, la prossima settimana, il caso-Petkovic. I legali del tecnico depositeranno il ricorso al licenziamento per giusta causa.