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    Lazio, le pagelle di CM: Pedro risorge, Provedel salva tutto nel finale

    Lazio, le pagelle di CM: Pedro risorge, Provedel salva tutto nel finale

    • Tommaso Fefè
    Lazio – Cagliari 1-0

    Provedel 6,5: una sola parata, nel finale, che vale come un gol.

    Lazzari 7: questa volta riesce ad essere decisivo quando arriva sul fondo. Bravo a insistere sul pallone scippato ad Hatzidiakos e a servire l’assist dell’1-0.

    Gila 6: conferma la personalità mostrata nelle recenti uscite

    Patric 6: fa buona guardia su Petagna giocando bene sugli anticipi.

    Marusic 6: attento a non correre pericoli particolari. Si affaccia meno del solito davanti per coprire le spalle a Pedro.

    Guendouzi 6: propositivo e disposto al sacrificio a tutto campo, come aveva già fatto vedere col Celtic. Si conferma un elemento di equilibrio per tutta la manovra in entrambe le fasi.

    Rovella 5,5: più di una volta eccede con la foga di voler recuperare il pallone a tutti i costi. (dal 1’s.t. Cataldi 6: dà maggiore equilibrio a tutto l’assetto della squadra.)

    Luis Alberto 5,5: non è particolarmente ispirato nelle giocate questa sera. Si limita al compitino prima di alzare bandiera bianca dopo un’ora per un fastidio muscolare (dal 11’ s.t. Kamada 5,5: qualche inserimento in area, senza particolare fortuna. Non incide)

    Isaksen 6,5: tocca il pallone col destro e col sinistro senza differenza. Quando accelera crea sempre apprensione agli avversari. (dal 43’ s.t. Vecino sv)

    Immobile 5: si perde dietro le marcature di Goldaniga e Dossena e non riesce a colpire. (dal 25’ s.t. Castellanos 5,5: non crea pericoli mezz’ora finale) 

    Pedro 7: torna a brillare dopo un periodo opaco e sblocca l’incontro con un inserimento alle spalle dei difensori. Il diretto avversario non lo tiene mai nel primo tempo. Cala di intensità nella ripresa, ma non molla mai nessun pallone. (dal 25’ s.t. Felipe Anderson 5: nessuno si è accorto che sia entrato )


    All. Sarri 6: come a Salerno la Lazio segna e poi soffre l’avversaria. Stavolta però l’arbitro e il Var non sbagliano come all’Arechi e dalla mezz’ora in poi, sopra di un uomo, i biancocelesti diventano padroni del campo.

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