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    Lazio-Roma, le pagelle di CM: Zaniolo spento e Fazio flop, Milinkovic domina

    Lazio-Roma, le pagelle di CM: Zaniolo spento e Fazio flop, Milinkovic domina

    • Luca Capriotti e Francesco Balzani
    Lazio-Roma 3-0

    Strakosha 7: Su Dzeko nel primo tempo si distende bene, è reattivo di El Shaarawy, che lo coglie preparatissimo, parata da cineteca su Florenzi. Batman, sei tu?

    Bastos 7:  L'unico che parte un po' in sordina, sbaglia un paio di palloni facili in fase d'impostazione. Dietro si fa rispettare: accetta l'uno contro uno, lo vince. Un po' il leitmotiv di tutta la sua partita, importante e concentrata. 

    Acerbi 7: Con Dzeko il duello è fisico, di forza, si fa saltare pieno nel primo tempo ma fa una partita colossale per precisione e decisione. Dà sicurezza a tutto il reparto. 

    Radu 7: Preciso, deciso, è in partita, va sempre in anticipo con forza su Zaniolo. Dalla sua parti c'è il baby prodigio della Roma, ma l'esperienza lo aiuta a limitare i danni e chiudere tutti gli spazi. Nel finale si attacca con tutti, da buona tradizione-derby. 

    Marusic 6: Vince il ballottaggio con Romulo, Milinkovic lo aiuta ad essere sempre in superiorità ma incide davvero troppo poco. Ordinato in difesa, ma è il più opaco dei suoi. 

    Luis Alberto 7: Inzaghi vuole la sua qualità sulla mediana, lo piazza mezzala. La sua posizione ibrida mette in crisi il centrocampo Roma. Si muove tantissimo, è il vero regista della Lazio, è l'Archimede del centrocampo: inventa calcio. Cala nella ripresa, si arrabbia sul cambio ma Inzaghi lo abbraccia. 
    (Dal 25 st Parolo s.v.)

    Leiva 7,5: Prima della partita un fotogramma lo ritrae che incita i suoi. Leader cervellone della squadra, è lui che detta i ritmi e ringhia. Deve sostenere un centrocampo ad alto tasso qualitativo, ma è una diga colossale. 

    Milinkovic 7,5: Comincia con un colpo di tacco colossale la sua partita, e da là si capisce l'antifona: le prende tutte, è un dominio assoluto, monarchico. Colpi di classe 

    Lulic 7: Feroce, parte con grande intensità, costringe Florenzi a rimanere basso, lo salta spesso. Molto attento anche nei ripiegamenti, in raddoppio costante su Zaniolo. Una duracell, non molla mai. 

    Correa 7,5: Suo il primo squillo dell'incontro, sua la sgroppata che costa il giallo a Juan Jesus. Parte fortissimo, è lui che fa saltare il banco mettendo Caicedo in porta. Impatto pazzesco sulla partita, poi comincia a gigioneggiare troppo. Si guadagna il rigore della serenità. Non troppo male, no?
    (Dal 33' st Cataldi 6,5: Entra nel momento migliore della partita e la chiude con il sigillo finale. Gioia incontenibile, sua e dello stadio biancoceleste. )

    Caicedo 7: Non doveva giocare, Immobile si ferma e lui ripaga il fato con il gol del vantaggio scartando Olsen. Sempre in pressing continuo, sempre in movimento. Si sacrifica tantissimo, esce con la standing ovation dell'Olimpico biancoceleste. Dimentica Crotone con un gol che può cambiargli la stagione. Uno schiacciasassi, anzi, schiaccia-Roma. 
    (Dal 19' st Immobile 6,5: Entra, e sigilla il match con il rigore della tranquillità. Tutto l'Olimpico biancoceleste tira un sospiro di sollievo). 


    All. Inzaghi 7: Deve rinunciare ad Immobile, i suoi partono forte, buttano giù un primo tempo da manuale, autoritario e concreto. Gestione perfetta nella ripresa, il suo è un messaggio al campionato: la Lazio per la Champions c'è ancora. 

    ROMA 

    Olsen 5: Ha il suo bel da fare in uscita nei primi 10 minuti di fuoco biancoceleste, poi si lascia travolgere da Caicedo pure perché davanti a sè ha una diga di plastica. Urla, strepita, si dispera ma non basta. La Lazio si avvicina spesso verso casa sua e lo buca due volte: su rigore e con un tiro di Cataldi non irresistibile. Resta il meno colpevole, ma quella confusione difensiva è pure demerito suo. 

    Florenzi 4,5: E’ carico a molla, e lo dimostra pure nel riscaldamento quando si lascia andare ai soliti entusiasmi preventivi. Parte bene con una diagonale essenziale su Caicedo dopo il solito errore dei centrali, poi però la troppa carica finisce per oscurargli pensieri e lucidità nei momenti topici. Non al 66’ quando da fuori cerca un gol storico trovando una risposta da gatto di Strakosha. Almeno ci prova, ma il vero Florenzi va ricercato negli album dei ricordi. 

    Jesus 4: Non giocava una partita da titolare dal 2018. E si vede. Il brasiliano sembra uno di quei pugili un po’ imbolsiti messo sul ring tanto per far passare la serata. Le alternative non sono migliori, e di questo va chiesto conto a Monchi. Nell’azione del gol di Caicedo la sua corsa all’indietro ci ha ricordato il peggior Cesar Gomez. Sorvoliamo sul resto anche perché al fianco di Fazio finisce addirittura per non essere il peggiore della coppia improvvisata. 

    Fazio 3: Senza Manolas al suo fianco si sente più perso del solito. Il fu Comandante cerca con la mano il greco, ma pesca nel vuoto e quando si gira trova il volto terrorizzato di Jesus. Una coppia che non funziona di solito, figuriamoci in un derby.  Correa lo infila in velocità, e solo dopo una mezz’ora buona Fazio riesce a riprendere coscienza di quello che sta accadendo. Nella ripresa nuova dormita su Caicedo e per poca non ci scappa il 2-0. Ma il delirio non finisce qui: al 71’ si fa prendere due metri da Correa e provoca un rigore netto che poteva evitare visto che Olsen era in uscita. Pure in impostazione tanti, tanti errori. E’ disastroso da mesi, ma nessuno ha voluto porre rimedio. 

    Kolarov 4: L’eroe del derby d’andata resta basso per provare a frenare Marusic nella rivalsa del derby slavo d’andata. Stavolta il laziale ha la meglio su tutti i fronti e per Aleksandar c’è solo l’amara sensazione di aver vissuto un derby da comparsa. Anzi no, perché diventa protagonista nel finale con una rissa e un rosso francamente evitabili. 

    Cristante 4,5: Non si vede e non si sente. Un bel difetto per un giocatore di calcio in un derby come questo. Bryan resta nascosto tra Luis Alberto e Milinkovic finendo spesso nel torello laziale con la faccia di chi non sa come uscirne. Uno con quel tiro dovrebbe avere maggiore coraggio. Opaco, a dir poco. 

    De Rossi 4,5: Se pure lui va nel panico per la Roma non c’è speranza. I primi venti minuti di Daniele sono un mix di stupore, confusione e rabbia. L’esperienza gli riporta lucidità, ma la criniera del leone resta sotto l’ombra dell’albero. Senza i suoi ruggiti il branco non sa che fare. Probabilmente cerca di amministrare una condizione fisica non ottimale. I mancati ricambi fanno il resto. Un bel break al 55’ provoca gli unici applausi. Esce, e ne esce male da questo derby. (21’st Pastore 5,5: ha tanti sassolini negli scarpini. Prova a toglierseli con giocate d’altra scuola e con un quasi gol  in coabitazione con Pellegrini. Resta con i dolori ai piedi)

    Pellegrini 4,5: Nei primi venti minuti Lorenzo è l’unico a non perdere la calma e a provare il fraseggio, ma la sua lingua non sembra appartenere al resto dei compagni. Ne esce fuori un duello di stile con Leiva che non porta a risultati concreti.  Nella ripresa, oltre alla garra che non ha, perde di mano pure la stilografica imbrattando il foglio di brutti errori. Mani nei capelli per un errore ad un centimetro da Strakosha. Ritrovi cattiveria.

    Zaniolo 5: Primo derby, fa effetto anche a uno come lui. La partenza è distratta, nervosa, confusa. La garra c’è sempre, la tecnica pure e così al 23’ permette alla Roma di far emergere la testa dall’acqua. A inizio ripresa prova da fuori ma non inquadra la porta poi si scopre troppo egoista quando dopo una bella cavalcata ignora i compagni al centro dell’area. Fatica tuttavia a trovare la giusta posizione per quasi tutta la partita ed esce acciaccato. Sarà per la prossima, se ci sarà una prossima stracittadina. (17’st Perotti 5: di derby ne ha risolti e vinti tanti, ma era un altro Perotti. Questo deve ancora recuperare dai postumi di una stagione maledetta )  

    Dzeko 4,5: Bastos e Acerbi gli si incollano sulla targa, ma Edin è sfuggito a inseguimenti peggiori. Al 23’, al primo pallone pulito, impegna Strakosha con un bel diagonale. Sembrava l’inizio di una bella fuga, invece il bosniaco parcheggia il Suv davanti l’aerea laziale e non riparte più se non per i minimi spostamenti di routine. Delusione da mancato rinnovo? Non bastano a giustificarlo. La doppietta col Frosinone è già cancellata. 

    El Shaarawy 4,5: Il Faraone si intimidisce proprio nel giorno della possibile incoronazione. Doppia fase a singhiozzo e livello di pericolosità ridotto a qualche buona intenzione e a un bel cross teso nella ripresa. A pagare dazio della cattiva serata è pure Dzeko che non riceve il giusto supporto da chi fin qui si era dimostrato un valido alleato. (36’st Schick ng)

    Di Francesco 4: Travolto, in tutto. Quando parla del “suo calcio” sembra uno di quei politici che descrive senza dettagli un programma che non rispetta quasi mai le buone promesse. La verità è che la sua Roma gioca male, soffre fisicamente e ha degli evidenti limiti tecnici in difesa. Campanelli d’allarma suonati con Bologna e Frosinone, ma non ascoltati.  Pure i cambi sono incomprensibili. 

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