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    Lazio, le pagelle di CM: Milinkovic decisivo, Immobile fa male all'ex

    Lazio, le pagelle di CM: Milinkovic decisivo, Immobile fa male all'ex

    • Luca Capriotti
    Lazio-Pescara 3-0

    Marchetti 6
    : reattivo sulla botta di Cristante nella prima frazione, ma per il resto praticamente potrebbe farsi portare i pop-corn. Manaj gli salva la reattività dei muscoli del viso, sollecitati dagli sbadigli, con un rasoterra innocuo.

    Bastos 6,5: sbroglia una situazione complicatissima nei primi 15' di gioco, dimostrando di essere sempre tosto da saltare, poi esagera: scivola in area rischiando troppo su Caprari, e l'arbitro gli fischia un rigore contro, sbagliato da Memushaj. Una partita attenta e autorevole per il resto.

    De Vrij 6,5: maestoso il suo ruolo guida al centro della difesa. Sta riacquistando smalto e si vede, non sbaglia praticamente nulla, nel finale si prende gli applausi del pubblico con una serie di finte sul pressing del Pescara.

    Radu 7: capitano della Lazio, a muso duro con l'arbitro Maresca nel primo tempo, non è molto sollecitato in fase difensiva, ma si prende il palcoscenico con il raddoppio, inzuccata perfetta su calcio d'angolo.

    Anderson 6,5: non può coprire tutta la fascia, e si vede. Nel primo tempo colleziona Stranger Things finché non sale di tono, prima impegnando Bizzarri , poi ubriacando Biraghi con assist per Immobile. Nella ripresa continua a crescere, con assist al bacio per Milinkovic che vale il vantaggio. Si guadagna gli applausi convinti dell'Olimpico quando esce dal campo, ma si arrabbia per il cambio.

    (dal 74' Basta 6: entra a giochi fatti praticamente, amministra e si propone, Inzaghi gli ha preferito Felipe Anderson perché nelle ultime uscite non è stato brillante. Fa il suo, e tanto basta).

    Parolo 6,5: spreca di testa il più facile dei tap-in nel primo tempo, tanta legna e fatica per l'ex Cesena. Bizzarri gli nega il gol su una conclusione dal centro dell'area. Macina, macina, macina, copre fino al 95', senza risparmiarsi.

    Cataldi 6,5: una partita pulita la sua, spesso viene superato dai lanci lunghi dei difensori. Gli manca la lucidità dell'ultimo passaggio, ma amministra con autorevolezza, la regia non è d'impatto ma sapiente.

    Milinkovic 7: Inzaghi lo piazza nella sua posizione preferita, a ridosso delle punte. Randella e si rende pericoloso su calcio d'angolo (nel primo tempo reattivo Bizzarri). La sua incornata da Premier League su assist di Felipe Anderson fa sospirare di sollievo l'Olimpico e sblocca il match. Applausi convinti quando viene sostituito.

    (dall'81' Murgia s.v.: fa il suo debutto in Serie A. Classe '96, Inzaghi conosce benissimo questo centrocampista centrale dai piedi buoni ex Primavera, e gli regala la prima nella massima serie).

    Lulic 6,5: più a suo agio di Felipe Anderson nelle coperture, la sua è una partita senza errori, senza infamia con qualche lode. Serve a Djordjevic il più semplice degli assist, ma il serbo spara su Bizzarri a salve. Cresce con costanza per tutto il match, insieme alla Lazio.

    Immobile 7: si vede subito annullare un gol in fuorigioco, poi un tocco di Bizzarri fa finire sul palo un suo assolo dalla sinistra. Pericolo costante contro la sua ex squadra, è l'uomo più incisivo davanti. Gli riesce lo sgambetto dell'ex, sua la terza rete, decide di non esultare.

    Djordjevic 5,5: non è al top della forma, tanto da venir fischiato durante la lettura delle formazioni. Inzaghi vuole che affianchi Immobile e faccia a sportellate con i tenaci difensori del Pescara. Spesso va in difficoltà sui controlli, tanto che forse la sua cosa migliore è un velo per l'accorrente Immobile. Si mangia un gol fatto appoggiando su Bizzarri in uscita.

    (dal 60' Keita 7: fa subito rimpiangere ad Inzaghi di avergli preferito Djordjevic: punta costantemente l'uomo. Difficile capire come possa stare in panchina in questa Lazio spesso priva di idee, solida ma poco fantasiosa. Suo l'assist per Immobile, con i suoi strappi letali ha cambiato la partita e forse la sua stagione).


    All. Inzaghi 6,5: vista l'assenza di Biglia, vara un 3-4-1-2 che costringe Felipe Anderson in un ruolo non suo, rischiando e puntando all-in su Milinkovic. Ha vinto il match grazie ai suoi cambi e viene premiato, ma forse a questo punto bisognerebbe riconsiderare le sue scelte iniziali.

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