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Lazio, le pagelle di CM: Inzaghi azzecca tutto, che errore Felipe Anderson
Lazio-Genoa 4-2
Strakosha 6: Sul sinistro a giro di Pinilla guarda il pallone entrare, forse poteva fare qualcosina. Per il resto non ha grosse colpe, anzi in uscita è lucido e sicuro.
Patric 6,5: Continua la sua buona crescita, dalla sua parte non arrivano grossi pericoli, complice una partita sonnolenta di Ocampos. Vivace, buona gamba, si fa apprezzare.
Wallace 6: Nel blackout che porta al pareggio del Genoa non ha grosse colpe, la sua partita è diligente, attenta, ingaggia un bel duello con Pinilla, specialmente sulle palle alte. Una conferma piacevole per Inzaghi, quando non prova a dribblare.
Hoedt 6,5: Prova una girata al volo di buona coordinazione ad inizio partita, ma ha il piede caldo: va in rete con un sinistro chirurgico. Peggio quando deve difendere, più di qualcosa da registrare dalle sue parti. Nel finale salva il risultato con una scivolata decisiva.
Lukaku 6,5: Prova sempre la sovrapposizione, non sempre premiata dal pallone. Nella ripresa serve ad Immobile l'assist per la rete del 4-2, dopo una cavalcata degna di lui.
Parolo 6: Lotta in mezzo al campo con Rigoni, la partita è strana, soprattutto nel primo tempo, prova ad inserirsi quando le maglie del Genoa sono larghe. Esce per prepararsi alla sfida di Torino con la Juve.
(Dal 79’ Murgia s.v.)
Biglia 6,5: La sua forma fisica è migliore, e ne beneficia il rendimento. Fa una quantità di lavoro sporco incredibile, tesse le trame del gioco della Lazio, regge bene l’impatto con i centrocampisti del Genoa. Rallenta il gioco quando serve, forse doveva leggere meglio il momento dell’1-2 del Genoa, ma se questa Lazio gira, il merito è suo.
Lulic 6: Nel giorno del suo compleanno Inzaghi lo manda in campo, anche per via della squalifica gli farà saltare la Juve. Si danna parecchio, si inserisce, non è precisissimo lato tecnico (una costante), ma l’impegno non manca mai. Gli manca il gol per festeggiare al meglio.
Lombardi 6,5: Argento vivo come sempre addosso: nel primo tempo prova un diagonale velenoso, si inserisce, si libera. Sembra sempre pericoloso, in palla, Inzaghi lo toglie per far posto a Milinkovic, quando vuole provare ad archiviare la pratica qualificazione.
(Dal 59’ Milinkovic 7: Entra per dare una scossa alla squadra, missione compiuta: colpo di testa, si aggiusta il pallone e con perfetta coordinazione la impatta e batte Lamanna. Decisivo, la Lazio pende dai suoi centimetri e dalle sue giocate)
Djordjevic 7: Segna e non esulta, dopo essere stato fischiato dai suoi tifosi durante la lettura delle formazioni: è gelo (non solo metaforico) tra l’attaccante serbo e la tifoseria biancoceleste. Guadagna anche il calcio di rigore fallito da Felipe Anderson, Inzaghi lo toglie un po’ a sorpresa.
(Dal 56’ Immobile 7: Inzaghi lo mette per provare a sbloccare un match che si è un po’ impaludato. Ed è un cambio azzeccato: Immobile segna ancora, chiudendo virtualmente la partita.
Felipe Anderson 6: Sbaglia un calcio di rigore conquistato da Djordjevic, che poteva regalare raddoppio e colpo forte alle motivazioni del match. La sua partita è doppia, prima e dopo il rigore: fa una gara senza infamia e senza lode dopo il penalty sbagliato, senza grossi meriti, lui e Ocampos fanno a gara a chi si nasconde meglio.
All. Inzaghi 6,5: La sua Lazio fa un primo tempo da montagne russe, e lui nella ripresa non rischia: mette dentro i suoi gioielli, che chiudono la pratica. Ha ricevuto buone indicazioni dai giocatori meno utilizzati, ma il suo blocco di titolari dà grosse garanzie. Senza aiuti dal mercato, si deve aggrappare a loro per tenere viva classifica e ambizioni della Lazio.