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    Lazio, le pagelle di CM: Bastos brillante, male Felipe Anderson

    Lazio, le pagelle di CM: Bastos brillante, male Felipe Anderson

    • Luca Capriotti

    Lazio-Juventus 0-1

    Marchetti 6: Nel primo tempo non viene particolarmente sollecitato, e con la Juve è una rarità. Un brivido su un pallone rinviato precipitosamente per troppa sicurezza nella prima frazione di gara, nella ripresa Mandzukic lo costringe alla respinta e Khedira gli procura un brivido. Sul gol di Khedira non può nulla.

    Bastos 7: Alla sua prima in Serie A, chiude con attenzione e segue i movimenti dei compagni nell’inedita difesa a 3. Sovrasta Mandzukic e duella spesso sui palloni alti con il croato. Molto pratico e spiccio: quando bisogna rinviare il pallone in tribuna, non si fa problemi. Chiude maestoso Higuain lanciato a rete, esordio, al di là del risultato, molto positivo.


    De Vrij 6: Inzaghi gli affida gli automatismi labili di una difesa a 3 provata in pochi allenamenti. La risposta dell’olandese è ordinata e autoritaria, sempre pulito e intelligente.  La sua presenza conferma quanto sia stata pesante per la Lazio durante la scorsa stagione. Sua la marcatura molle su Khedira, ma era in ritardo, e non era lui ad essere colpevolmente fuori posizione.

    Radu 5: Un errore di posizione e il conseguente fallo su Dybala lanciato a rete gli costa il giallo. Dei 3 difensori schierati da Inzaghi a difesa di Marchetti è il meno brillante, ma la sua partita cresce man mano che scorrono i minuti, insieme alla sicurezza di tutto il reparto. Si perde Mandzukic dopo un’ora di gioco, Marchetti gli copre le spalle. Fuori posizione sul gol.

    Basta 5: Dimostra di soffrire Alex Sandro e Asamoah che va a creare superiorità sulla sua fascia. Quando il gioco si fa più vivace, soprattutto da parte bianconera, Alex Sandro sale con tambureggiante regolarità, e l’ex Udinese soffre le pene dell’inferno per cercare di arginarlo, complice una condizione fisica non top.

    (dal 72’ Djordjevic s.v.)

    Biglia 6: Deve arginare e chiudere, ripartire e cucire, è lui la mente e il cuore della squadra di Inzaghi. Il capitano biancoceleste devia un pericolosissimo pallone calciato a rete da Khedira nella ripresa, che fa venire più di un brivido a Marchetti. Sul gol cicca un pallone che gli costa carissimo.

    Parolo 6: La sua chiusura su Khedira lanciato da Dybala vale come un gol. Corsa e sacrificio, costanza e chiusure: gli manca una presenza importante in area bianconera, ma lo impone il modulo: sale come un razzo quando Immobile mette dentro un pallone ghiottissimo, non arriva per un soffio.

    Lukaku 6,5: Continua a crescere. Fisicamente è straripante, recupera errori di posizione grazie ad una forma fisica già importante e alle imponenti falcate. Non soffre particolarmente un mostro sacro come Dani Alves, si propone per il cross e supporta Felipe Anderson: una bella sorpresa a Bergamo, che ha tutti i crismi di una conferma.

    (dal 63’ Patric 5.: Appena entra si alza un boato dei tifosi bianconeri. Non per lui, ma per Higuain che sta per entrare  a sua volta. Entra quando il bunker orchestrato da Inzaghi crolla la partita cambia, e Patric ne rimarrebbe spettatore, se non fosse per la girata che rappresenta uno dei palloni più pericolosi scagliati verso Buffon. Tiene in gioco Dybala sul gol biancocero, peccato capitale. 

    F.Anderson 5: Suo il cross che regala a Buffon il primo brivido del primo tempo. La sua partita è esattamente come la sua capigliatura: vistosa ed esagerata, senza concretezza. Un paio di tocchi di fino e mancate coperture: è lontano il Felipe Anderson migliore, anche se con un oro olimpico in cameretta.

    Immobile 6: Prima all’Olimpico per la nuova punta biancoceleste. Corsa, tenacia, tanta tanta volontà: Ciro Immobile, da buon cuore granata, sente il “derby” contro la Juventus e prova in tutti i modi, leciti e confusionari, a mettere in difficoltà la granitica retroguardia bianconera. Spesso lasciato troppo solo, ma avrà altre partite per far gridare lo stadio.

    Lulic 6: La sua partita è di sostanza, non è un esterno alto dribblomane e si vede, spesso non riesce ad essere incisivo, ma aiuta molto la mediana biancoceleste quando va in inferiorità numerica grazie alle sovrapposizioni dei terzini bianconeri. La sua è una partita di corsa e sacrificio, e questo contro la Juve vale il 6.

    (dal 59’ Milinkovic s.v)
     


    All. Inzaghi 6,5: Alza bandiera bianca con più che onore, dopo aver alzato un muro davanti alla porta di Marchetti per provare ad arginare i punti forti della Vecchia Signora. Quasi tutti, perché proprio da un inserimento di un centrocampista, cavallo di battaglia di Allegri, nasce il gol. Ma la sua Lazio esce a testa alta, ha rischiato i 3 difensori e l’esordio di Bastos contro la Juventus, ed il campo gli ha dato più che ragione. E per un allenatore rischiare, e avere ragione nonostante una sconfitta, non è cosa da poco.


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