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Lazio, Lazzari: 'Con Sarri ho imparato ad affrontare i momenti difficili. Domani serve un segnale forte'
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RIMBOCCARSI LE MANICHE - "Sicuramente speriamo che la partita di martedì ci lasci energia e adrenalina per il campionato dove siamo in ritardo. Non sappiamo perché in Champions giochiamo alla grande e in campionato no. Il passaggio del turno non è mai scontato, per noi e per la società è un grande risultato. Domani dovremo approcciare allo stesso modo. Come ha detto il mister, l'anno scorso abbiamo fatto bene in campionato e male in europa. Quest'anno il contrario e non capiamo il perché. Dobbiamo solo rimboccarci le maniche perché siamo in ritardo. Domani serve un segnale forte perché solo arrivando tra le prime 4 potremo rigiocare la champions anche l'anno prossimo".
NAZIONALE - "Il sogno di ogni giocatore è di arrivare in Nazionale. Il sogno nel cassetto è giocare l'europeo, ma la competizione è tanta. Io devo concentrarmi sulla Lazio, solo così potrò avere qualche chance di essere convocato".
FIDUCIA - "Un giocatore quando non gioca può perdere un po' di fiducia. Io in questi 3 anni sono cresciuto anche al livello mentale e ho imparato ad affrontare anche i momenti più difficili. La stagione è lunga e non si sta sempre al top. L'importante è allenarsi sempre bene e cogliere le opportunità quando capitano. Sono vivendo di quello che sto vivendo in questo momento".
GUENDOUZI - "Con Milinkovic ci conoscevamo da 5 anni e con uno sguardo ci capivamo. Abbiamo perso un giocatore che faceva la differenza, ma ne sono arrivati altrettanti che possono diventare come lui. Per me Guendouzi, pur diverso da Sergej, può diventare un grandissimo giocatore. La Lazio ha fatto un grande affare con lui".
ADATTAMENTO - "Io ho fatto tutta la mia carriera da quinto di centrocampo poi con Sarri mi sono dovuto adattare, soprattutto i primi due anni. Il ruolo e il tipo di calcio che si fa è totalmente diverso. Quest'anno mi sento meglio e penso che si veda. Il mister vuole che il terzino prima difenda e poi si sganci in avanti. Ora infatti curo molto di più la fase difensiva e cerco di essere sempre concentrato per 90 minuti. Sono cambiato molto, perché se un difensore sbaglia è sempre un disastro. Tanti giocatori che sono arrivati quest'anno hanno bisogno di più tempo per adattarsi al meglio. Rovella già giocava nel nostro campionato, ma per altri non è così. Il mister chiede delle cose precise e se uno non le fa salta tutto. Ci vuole tempo e pazienza. Dobbiamo imparare tutti al più presto quello che dice il mister e riportarlo in campo. Da terzino arrivo sul fondo che sono meno lucido perché devo correre di più per arrivare sul fondo, ma ho anche più campo su cui poter giocare e sfruttare le mie caratteristiche. Con Isaksen mi sono trovato bene, ha personalità e ottime doti. Penso che possa fare bene".
CIRO & TATY - "Immobile lo vedo sereno, soprattutto ora, dopo i due gol con il Celtic, sta bene di umore. Adesso è in fiducia, dopo le critiche. Ma lui è un uomo forte e quindi è bravo a guardare avanti e focalizzarsi sul campo. Castellanos lavora più sul venire incontro ai compagni, invece ciro attacca di più la profondità sono entrambi molto forti e il mister sa che può scegliere tra due grandi giocatori".