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Lazio, la verità sulle tensioni tra Lotito e Inzaghi e quel rinnovo che non arriva. E il Napoli...
C'è una bozza del nuovo contratto che idealmente giace nel cassetto personale di Simone Inzaghi, che ha ricevuto dal presidente Claudio Lotito la proposta a guidare la Lazio anche nel futuro prossimo. Ma la risposta e la firma tanto attese per il momento non si vedono, nonostante le parti abbiano in più di un'occasione fornito ampie rassicurazioni sull'imminenza del fatidico sì. Dietro a questa improvvisa fase di stallo si celano delle nuove tensioni tra i protagonisti di questa vicenda, nervosismi figli di qualche risultato che non andato giù ai massimi vertici biancocelesti - su tutti la pesante sconfitta casalinga col Bayern Monaco che ha pregiudicato gli ottavi di finale di Champions League - e la gestione della rosa da parte dell'allenatore piacentino. Primi scricchiolii in un rapporto che soltanto fino a poche settimane fa appariva solido come non mai?
LA CRISI - Simone Inzaghi, Igli Tare e Claudio Lotito, una triade capace di portare a casa enormi risultati alla Lazio dall'aprile 2016 ad oggi, di restituire al club capitolino un ruolo da protagonista nel panorama italiano e anche internazionale, come testimonia il ritorno in Champions League a distanza di 11 anni dall'ultima volta. Ma anche tre personaggi dai carattere forti che, come in ogni buona famiglia, talvolta possono entrare in conflitto. E, secondo quanto appreso da calciomercato.com, qualcosa è andato guastandosi proprio in concomitanza con le difficoltà palesate da Immobile e compagni nell'ultimo mese di competizioni: dalla sconfitta con l'Inter dello scorso 14 febbraio, sono arrivati i sofferti successi contro Sampdoria e Crotone ma soprattutto la doppia sconfitta consecutiva con Juve e Bologna che hanno momentaneamente portato la Lazio fuori dai piazzamenti europei che contano (attualmente è settima, a -6 dal quarto posto e con una partita da recuperare col Torino).
LA GESTIONE DELLA ROSA - E poi c'è quell'1-4 all'Olimpico contro il Bayern Monaco che a Lotito non è andato giù: d'accordo, di fronte c'erano i dominatori della Champions League della passata stagione, ma agli occhi del patron biancoceleste, il gap visto sul campo dell'Olimpico è stato eccessivo. Il presidente è convinto di essersi mosso in maniera sapiente sul mercato, tanto in estate - con gli arrivi di Reina, Hoedt, Lazzari, Fares, Escalante, Andreas Pereira e Muriqi - quanto lo scorso gennaio (quando ha aggiunto un difensore esperto come l'ex milanista Musacchio), ma lui e Tare ritengono che alcuni di questi investimenti non siano stati valorizzati a dovere da Inzaghi. In particolare, sotto la lente di ingrandimento c'è l'impiego dell'ex attaccante del Fenerbahce, acquistato per poco meno di 20 milioni di euro e schierato un po' a sorpresa da titolare mercoledì scorso contro il Bayern dopo aver collezionato appena 391 minuti in campionato e 181 in coppa, per un bottino totale di 2 reti.
OCCHIO AL NAPOLI - Situazioni apparentemente risolvibili, magari attraverso un confrontro di persona che potrebbe esserci approfittando dell'imminente sosta per le nazionali, dopo la trasferta sul campo dell'Udinese. Un confronto per superare le tensioni e i malumori degli ultimi tempi e comprendere in maniera chiara ed inequivocabili se, dietro quella bozza di contratto lasciata nel cassetto da Inzaghi per tutto questo tempo, ci sia qualcos'altro. Il rapporto tra il tecnico piacentino e il club che gli ha prima permesso di vincere lo scudetto da giocatore e poi di affermarsi come uno dei professionisti più stimati nel settore (grazie anche al grande percorso nel settore giovanile) è sempre stato solido e, dipendesse soltanto da lui, si andrebbe avanti. Anche stavolta. Ad oggi non si può parlare del rischio di una traumatica separazione, ma dietro le quinte osserva la situazione il Napoli, pronto a salutare Gattuso al termine di una stagione problematica sotto il profilo dei risultati e delle relazioni con De Laurentiis. Che tra i vari profili tiene in considerazione pure quello di Simone Inzaghi per inaugurare un nuovo ciclo.
LA CRISI - Simone Inzaghi, Igli Tare e Claudio Lotito, una triade capace di portare a casa enormi risultati alla Lazio dall'aprile 2016 ad oggi, di restituire al club capitolino un ruolo da protagonista nel panorama italiano e anche internazionale, come testimonia il ritorno in Champions League a distanza di 11 anni dall'ultima volta. Ma anche tre personaggi dai carattere forti che, come in ogni buona famiglia, talvolta possono entrare in conflitto. E, secondo quanto appreso da calciomercato.com, qualcosa è andato guastandosi proprio in concomitanza con le difficoltà palesate da Immobile e compagni nell'ultimo mese di competizioni: dalla sconfitta con l'Inter dello scorso 14 febbraio, sono arrivati i sofferti successi contro Sampdoria e Crotone ma soprattutto la doppia sconfitta consecutiva con Juve e Bologna che hanno momentaneamente portato la Lazio fuori dai piazzamenti europei che contano (attualmente è settima, a -6 dal quarto posto e con una partita da recuperare col Torino).
LA GESTIONE DELLA ROSA - E poi c'è quell'1-4 all'Olimpico contro il Bayern Monaco che a Lotito non è andato giù: d'accordo, di fronte c'erano i dominatori della Champions League della passata stagione, ma agli occhi del patron biancoceleste, il gap visto sul campo dell'Olimpico è stato eccessivo. Il presidente è convinto di essersi mosso in maniera sapiente sul mercato, tanto in estate - con gli arrivi di Reina, Hoedt, Lazzari, Fares, Escalante, Andreas Pereira e Muriqi - quanto lo scorso gennaio (quando ha aggiunto un difensore esperto come l'ex milanista Musacchio), ma lui e Tare ritengono che alcuni di questi investimenti non siano stati valorizzati a dovere da Inzaghi. In particolare, sotto la lente di ingrandimento c'è l'impiego dell'ex attaccante del Fenerbahce, acquistato per poco meno di 20 milioni di euro e schierato un po' a sorpresa da titolare mercoledì scorso contro il Bayern dopo aver collezionato appena 391 minuti in campionato e 181 in coppa, per un bottino totale di 2 reti.
OCCHIO AL NAPOLI - Situazioni apparentemente risolvibili, magari attraverso un confrontro di persona che potrebbe esserci approfittando dell'imminente sosta per le nazionali, dopo la trasferta sul campo dell'Udinese. Un confronto per superare le tensioni e i malumori degli ultimi tempi e comprendere in maniera chiara ed inequivocabili se, dietro quella bozza di contratto lasciata nel cassetto da Inzaghi per tutto questo tempo, ci sia qualcos'altro. Il rapporto tra il tecnico piacentino e il club che gli ha prima permesso di vincere lo scudetto da giocatore e poi di affermarsi come uno dei professionisti più stimati nel settore (grazie anche al grande percorso nel settore giovanile) è sempre stato solido e, dipendesse soltanto da lui, si andrebbe avanti. Anche stavolta. Ad oggi non si può parlare del rischio di una traumatica separazione, ma dietro le quinte osserva la situazione il Napoli, pronto a salutare Gattuso al termine di una stagione problematica sotto il profilo dei risultati e delle relazioni con De Laurentiis. Che tra i vari profili tiene in considerazione pure quello di Simone Inzaghi per inaugurare un nuovo ciclo.