Lotito come Fonzie: l'ambiente Lazio è una polveriera
Che Lotito non fosse molto attento ai propri errori lo sapevamo, e sapevamo anche che la frase :"Ho sbagliato" non riesce proprio a pronunciarla. La sindrome di Arthur Fonzarelli in arte Fonzie è insita in lui che non sbaglia mai, non commette errori e cerca sempre di trovare delle giustificazioni, talvolta ridicole a situazioni paradossali. La lettera ai tifosi in cui Lotito chiede di star vicini alla squadra ha poco senso dal momento in cui i tifosi ci sono e chi non è vicino a loro è la stessa società che cerca in ogni modo di toglierseli di torno con degli atteggiamenti che non rispecchiano quella che è la 'lazialità'. Gli appelli alla gente arrivano sempre quando si inizia a stare con le spalle al muro, quando a guardarsi intorno si è rimasti soli, ma non per un abbandono da parte della gente ma solo ed esclusivamente perché certi comportamenti risultano insensati: attacchi ai giornalisti, attacchi ai tifosi, attacchi a tutti con il solo obiettivo di rendersi 'poco simpatici'. L'ambiente Lazio è una polveriera solo perché non è una famiglia come si vorrebbe far credere, non c'è voglia di crescere e di aiutarsi anzi, questo lo fanno solo i tifosi supportando la squadra domenica dopo domenica. I tifosi aiutano la squadra ma a loro chi sta vicino?
La Lazio si è chiusa dentro il suo bunker ed ogni critica atta solo a cercare di correggersi e migliorarsi è vista come un attaccato utile a distruggere chissà cosa. Una famiglia lava i propri panni in casa, parlando e confrontandosi, facendosi vedere all'esterno uniti, invece succede il contrario perché appare sempre più difficile confrontarsi in maniera pacifica, ad ogni critica si lanciano degli aculei che colpiscono tutti senza distinzione. Lodare la stagione scorsa per la vittoria della Coppa Italia è giusto ma lodarla senza accorgersi che si è arrivati settimi è celare la realtà, gli scarsi risultati di questo inizio stagione sono gli stessi, salvo la finale contro la Roma, con i quali la Lazio ha concluso la scorsa, gli scarsi risultati solo dunque colpa dei giocatori e le eventuali poche motivazioni sono responsabilità del tecnico. Ma per il mercato che non ha rinforzato la squadra nei reparti deboli a chi diamo la colpa?