Lazio, l'unico sacrificio accettabile è Kozak
Quando si parla di sacrifici, di cessioni e di probabili partenti, si pensa sempre ai vari Hernanes, Lulic, Marchetti. Quelli più forti e più richiesti, ai quali però Lotito non sembra voler dare la possibilità di andarsene (come è giusto che sia se si vuol crescere). Ma un sacrificio può e dovrebbe essere fatto, non solo per il bene della Lazio ma anche per il bene del ragazzo stesso: cedere Libor Kozak darebbe alla società la possibilità di monetizzare (magari con una comproprietà) e all'attaccante di giocare con maggiore continuità e magari finalmente imporsi. Una mossa che probabilmente andava fatta prima, facendo maturare il ceco con più facilità piuttosto che trattarlo come il quarto dei cinque attaccanti biancocelesti.
Eppure, nonostante non sia tra i giocatori più forti, possiamo considerare l'eventuale cessione di Kozak un sacrificio vero e proprio, perché Tare e Lotito hanno sempre creduto nel ragazzo, facendolo diventare la pedina incedibile dell'attacco. Infatti, Klose a parte, Rocchi, Floccari, Zarate, Alfaro e Sculli hanno in un modo o nell'altro lasciato la Lazio, mentre Libor, tranne una breve parentesi a Brescia (dove ha contribuito alla promozione in A), non è stato mai messo in discussione. Ora è arrivato il momento di capire se questo giocatore ha futuro nella Lazio oppure altrove: magari all'estero, in Germania, dove hanno di lui un buon ricordo visti i gol rifilati alle avversarie di Europa League, o magari ancora in Italia, come contropartita per Candreva all'Udinese, o all'Hellas, che sembra avere un forte interesse per il ragazzo.