Lazio, l'ex Oddi: 'Dal mercato non mi aspetto nulla'
Giancarlo Oddi, ex allenatore e difensore, con la Lazio ha vinto lo scudetto nel 1974 ed in quella squadra era l'unico romano. Il suo soprannome è Tufuello, ereditato dall'omonimo quartiere dove è nato e cresciuto. In esclusiva ai microfoni di calciomercato.com Oddi ci racconta cosa pensa di Edy Reja, del mercato biancoceleste e delle prossime partite che la Lazio dovrà giocare.
Cosa pensi delle parole di Klose su Lazio-Juventus?
"Quelle del tedesco sono parole di circostanza perché quando un giocatore entra in campo punta sempre a vincere. E' vero la Juve è più forte ma la Lazio può metterla in difficoltà. Si parte sempre da 0-0 e le variabili in una gara sono tantissime. Il pareggio per la Lazio sarebbe comunque un buon risultato, soprattutto per dare continuità a quanto di buono è stato fatto finora".
Un occhio va anche alla sfida contro il Napoli in Coppa Italia che porterebbe altri due derby..
"Con il Napoli sarà altrettanto dura. Siamo arrivati ad un punto in cui tutte le squadre ormai puntano alla vittoria della Coppa Italia. Sarà una partita molto difficile, il Napoli ha qualcosa in più della Lazio, soprattutto in attacco e in una partita secca chi gioca in casa parte con i favori del pronostico. In difesa il Napoli non mi convince quindi Reja dovrà impostare la squadra in modo da infastidire la loro retroguardia".Cosa ti aspetti dal mercato biancoceleste?
"Non mi aspetto niente: a gennaio è difficile trovare giocatori importanti; chi ce li ha se li tiene a meno che non riceva un'offerta congrua. La Lazio non può spendere quindi dubito riesca a chiudere qualche colpo in entrata: se verranno tesserati giocatori non utili l'errore sarà doppiamente grave. Affermare che la Lazio non abbia bisogno di nessun rinforzo sarebbe assurdo ma non mi aspetto comunque nulla dalla dirigenza capitolina".
Cosa ha dato Reja alla Lazio?
"Reja ha riportato tranquillità, serenità e praticità. Il tecnico di Gorizia fa le cose facili e ci riesce perché conosce i suoi giocatori, sa cosa può chiedergli e cosa possono dargli. Non si inventa niente di strano, chiede ai suoi uomini di fare solo quello che sanno fare mettendoli nei ruoli che gli competono. Certo, domenica sarà più difficile visti gli infortuni e le squalifiche...".