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    Lazio, l'ex nutrizionista a Lotito: 'Quello nuovo non ha i titoli'

    Lazio, l'ex nutrizionista a Lotito: 'Quello nuovo non ha i titoli'

    Per un nutrizionista che arriva, Saverio Militano, un altro se ne va dalla Lazio, sbattendo pure la porta. 'È successo tutto il 7 luglio: mi presento in Paideia per le consuete visite di idoneità e dopo mezz'ora mi chiama Ivo Pulcini, il direttore sanitario, che mi mette a conoscenza della presenza di una persona mandata da Lotito per fare quello che dovevo fare io - spiega il professor Roberto Verna, da otto anni in biancoceleste, al sito Lalaziosiamonoi.it -. Ci parlo, si presenta, gli dico che nessuno mi aveva detto niente, la situazione era piuttosto imbarazzante. Chiamo Lotito verso le 14.30, come al solito alle prese con dieci telefonate. Mi dice che un mese fa ne aveva parlato con Bianchini, e che poi si era dimenticato di dirmelo visto che è sempre indaffarato. Non capisco perché lo abbia detto a Bianchini, al massimo poteva dirlo a Pulcini o, meglio ancora, direttamente a me. Il padrone può fare quello che vuole, ci mancherebbe, l'importante è comunicare le cose. Poi nel frattempo è venuto fuori che Militano è diplomato all'ISEF e ha solo il titolo di preparatore atletico. Mi lascia un pochino perplesso questo fatto, ho dei dubbi sulle sue competenze; far mangiare di meno le persone non è difficile, mi chiedo però come possa interagire nel campo di problemi alimentari. Un preparatore atletico non è un medico. Comunque, il pomeriggio passo a Formello a salutare i ragazzi che sapevano già tutto e scopro che Militano aveva già ordinato gli integratori e aveva già incontrato l'allenatore. Tra l'altro non vedo come lui possa prescrivere integratori e quant'altro, ma qui le licenze sono una cosa strana. Ad esempio l'osteopata non è una professione riconosciuta in Italia, può agire soltanto su direttiva del medico. Ripeto, magari è bravissimo non voglio discutere la persona, ma la modalità mi ha lasciato perplesso, considerando che negli ultimi anni c'è sempe stata una sorta di ostruzionismo nei miei confronti. Ad esempio non mi hanno mai permesso di andare in ritiro, che è uno dei momenti nutrizionali più importanti. Mi dicevano sempre di mandare semplicemente la dieta, adducendo come motivazione che eravamo troppi. Nel momento in cui i giocatori vedevano che io non andavo in ritiro, che non li seguivo assiduamente perché intervenivano sempre Bianchini e Salvatori, facevano come gli pareva. A me di fatto è stato impedito di lavorare come si deve. Due anni fa mandai una lettera al presidente, al direttore sportivo, al direttore sanitario e via dicendo. Volevo fare un programmazione a lunga scadenza, mi hanno preso per stupido. Adesso le cose sembrano cambiate. Questo nutrizionista ha fatto dimagrire Lotito, il presidente si è invaghito di lui. É dimagrito 23 chili, per cui tanto di cappello. Mi pare che Militano lavorasse per la Reggina, il presidente del club calabrese lo ha consigliato a Lotito. E lui durante questi mesi era al settimo cielo perché stava dimagrendo. Io gli davo consigli identici, con la differenza che non li seguiva. La difficoltà è convincere la gente a cambiare tipo di alimentazione, evidentemente lui ha incontrato questa persona ed era nello stato d'animo adatto per ascoltarlo. A me non mi pagava, quando veniva non mi ascoltava, tanto poteva tornare quando voleva. Il vero problema della Lazio è la disorganizzazione. Quello che dà fastidio è che dieci giorni prima di quel famoso 7 luglio avevo scritto una mail a Tare e per sicurezza l'avevo mandata anche a Ivo Pulcini. Chiesi al d.s. di fissarmi un appuntamento con il nuovo mister per programmare il tutto: nemmeno mi ha risposto. Non solo, tre giorni prima avevo chiamato Calveri per chiedergli la mail di Pioli: mi disse che non sapeva se poteva darmela perché ancora non aveva sciolto il contratto con il Bologna. Ma non capisco cosa c'entrasse, gli avrei mandato una semplice mail. Col senno di poi due anni fa avrei dovuto lasciar perdere. Mi ha fregato la lazialità: a me non mi interessa il denaro, avrei solo voluto svolgere il mio lavoro in maniera adeguata. Ora ho mandato una mail a Lotito in cui mi sono detto molto rammaricato di questa situazione, così non si può andare avanti. Sarebbe quantomeno molto gradito e signorile se mi richiamasse e si dicesse dispiaciuto per quanto successo. Ma è difficile, credo sia convinto di aver fatto bene. Lui al telefono mi aveva detto che avrei dovuto fare il supervisore, ma non è possibile fare una collaborazione perché facciamo la stessa cosa. Pensavo che ci fosse un rapporto di stima reciproca, avrei preferito saperlo prima ma in queste condizioni non si può interagire. Poi se Lotito vuole richiamarami o offrirmi un'altra soluzione bene, altrimenti amen. Un conto è che si lavori di gruppo, un conto lavorare con una persona che non so chi sia e non ha i titoli per seguire delle mie direttive mediche. Se fosse un dietista potrei dargli delle impostazioni mediche, ma così lavora per conto suo'.

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