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Lazio, l'ex Luiz Felipe a El Pais: 'Immobile mi faceva diventare pazzo in allenamento'
"Avevo voglia di cambiare aria e la Liga mi è sempre piaciuta molto. La Lazio è un grande club. Lì mi sono formato come giocatore e come persona. Giocavo a calcio da quando avevo 13 anni e arrivai all'Ituano, che ora milita nella Serie B del Brasile. Poi arrivarono i biancocelesti che mi tesserarono grazie al rapporto di uno scout. Avevo 19 anni. Ero un ragazzino, non parlavo italiano e il periodo di adattamento fu complicato. Andai prima in prestito alla Salernitana, una volta tornato fui aggregato alla squadra dove ho giocato cinque stagioni a buon livello in Serie A. Però a questo punto della mia carriera volevo uno stimolo diverso, un'avventura nuova nella mia vita. Quando è arrivata l'offerta del Betis, sin dal primo momento mi hanno fatto sentire importante, anche prima che firmassi il contratto. In Italia ho imparato a collocarmi bene, a leggere le partite e, soprattutto, la tecnica. Sono cresciuto e, anche se sono giovane, sento di aver raggiunto un buon livello di maturità. Ora sono arrivato in un calcio differente, ma sono convinto che mi adatterò presto. Tra gli attaccanti più forti che ho dovuto affrontare sicuramente c'è Ciro Immobile. In allenamento mi faceva diventare pazzo. Attacca sempre la profondità e non riesci a fermarlo. Poi ho incontrato anche altri giocatori forti. I più difficili da marcare sicuramente Lukaku e Dzeko".