Lazio, l'ex Kozak esalta Scaloni: 'Si preoccupava di dare l'esempio. Quando parlava lui lo ascoltavamo tutti'
"Un compagno di squadra come lui non può essere dimenticato. Mi ha aiutato a inserirmi in una squadra dove c'erano giocatori come Zárate, Hernanes, Matuzalem, Ledesma. La sua carriera di successo stava volgendo al termine in quel periodo, ma era ancora un membro valido della squadra. Anche se spesso era solo in panchina, era il più attivo e cercava di incoraggiare gli altri. In campo, nell’uno contro uno, faceva male. Era un bulldog che non lasciava passare nulla. Si preoccupava di dare l’esempio agli altri e nei momenti in cui era necessario parlare seriamente, prendeva la parola nello spogliatoio e tutti ascoltavano con attenzione. Non è una sorpresa per me che sia diventato un allenatore. Ha sempre saputo comunicare perfettamente con i giocatori. Sa motivarli e tirare fuori il massimo da loro. Sono felice che sia diventato campione del mondo. Per me è un orgoglio aver potuto condividere lo spogliatoio con lui e che sia diventato mio amico".