Negli spogliatoi dell’Olimpico Renzo Garlaschelli e Giorgio Chinaglia spesso se le dicevano di tutti i colori, si divertivano a ‘litigare’ sui meriti dei gol e degli assist forniti: "Senza di me - diceva il numero 7 - tu non segneresti nemmeno un go"’, Long John non ci stava e ribatteva: "E tu invece senza di me nemmeno giocheresti". Una diatriba che è andata avanti per tante partite e tanti anni. In dieci anni di Lazio, Garlaschelli ha segnato 64 gol ed è tutt’ora il settimo marcatore della storia della società Capitolina.

 

"Quest’anno abbiamo una buona squadra - ha dichiarato raggiunto in esclusiva ai microfoni di Calciomercato.com - se gli automatismi tra reparti miglioreranno ancora di più la Lazio può dar fastidio a molte squadre, anche se per la Champions secondo me manca ancora qualcosa".

 

 

"Mi piace, contro il Milan ho visto una discreta squadra, anche se il risultato ha penalizzato i biancocelesti, ma qualcosa di positivo si è visto, contro il Cesena invece è stato tutto facile. E’ vero che tra le due compagini ci sono un paio di categorie di differenza, almeno sulla carta, ma è anche vero che la Lazio è una squadra a volte indecifrabile. In questo inizio di stagione si è visto qualcosa che negli anni passati era mancato: il pressing. La squadra rimane alta, non dà possibilità all’avversario di girare troppo il pallone, l’unico problema è che in contropiede potresti andare in contro a parecchi problemi, soprattutto se incontri grandi squadre’.

 

 

"A Genova è arrivato il momento di tornare a vincere, sono troppi anni che con i rossoblu non riusciamo a vincere e va sfatato questo tabù. Dopo la bella vittoria di domenica scorsa la Lazio deve fare il bis e soprattutto deve non guardarsi allo specchio altrimenti, se pensa di essere arrivata al top, si ritroverà davanti tante difficoltà. Il Genoa ha perso contro il Napoli e pareggiato a Firenze, quindi avrà voglia di rivalsa, anche perché contro i partenopei forse non meritava di perdere. E’ una buona squadra con un buon tecnico, per noi (ride ndr) non sarà facile’.

 

 

"In questa settimana ci sono 3 partite ed è giusto anche cambiare qualcosa. Mauri ha fatto bene quando è entrato sia con il Milan che con il Cesena, e credo abbia ancora da dare molto. Ledesma invece ancora non lo abbiamo visto in campionato e credo debba avere una chance: è uno dei giocatori più importanti della Lazio, ha oltre 300 presenze e poi in mezzo al campo è fondamentale. Non me ne voglia Biglia, ma pur avendo fatto discretamente nelle prime due giornate credo che sia ancora troppo timido per essere al timone del centrocampo biancoceleste. Per quel che riguarda Lulic invece credo debba educarsi un po’ al ruolo, ha una corsa importante, grande dinamismo ma tecnicamente gli manca ancora qualcosa. Credo che il terzetto Ledesma, Mauri e Parolo sia tra i migliori d'Italia".

 

 

"E’ vero, ha fatto un’ottima partita, ma è anche vero che il Cesena non ha creato grossi grattacapi alla Lazio. Ha sicuramente mostrato carattere, ho visto che si sbracciava e dava ordini perfino a De Vrij, significa che ha personalità. Non voglio dare però un giudizio affrettato, servono più partite per capire che tipo di giocatore sia".