Lazio, l'ex Filippini: 'Col Sassuolo ha dominato. Immobile? Colpa anche di Milinkovic e Luis Alberto'
L'ex centrocampista Antonio Filippini, intervistato da cittaceleste.it, ha parlato del momento della Lazio, dove ha militato nella stagione 2004-2005: "Incontrare squadre che lottano per non retrocedere è difficile. Ovvio che ad oggi la squadra di Inzaghi poteva aver superato o agganciato il Milan. Invece non ce l’ha fatta, ma è ancora tutto aperto. Contro il Sassuolo sicuramente la Lazio meritava di vincere guardando alle occasioni. Se poi però concedi quei cinque minuti di amnesia e lasci campo all’avversario facendogli prendere fiducia ecco che vai incontro alla beffa. Sarà importante non sbagliare le prossime due gare contro Milan e Udinese. Ieri è mancata proprio la qualità sotto porta. Certe occasioni non si possono sbagliare. Immobile ha avuto sui piedi due grandi chance, ma le ha sprecate. Purtroppo quando non chiudi le partite è un attimo ad essere riacciuffati. In più se ti manca anche quel pizzico di fortuna, come sul colpo di testa di Milinkovic-Savic, allora diventa difficile. Per la sfida di ieri non credo che Inzaghi abbia colpe. La Lazio è stata 80 minuti nella metà campo avversaria. Turnover sbagliato? Non lo penso, anzi ci poteva stare viste le diffide e le tante partite tirate dell’ultimo periodo. Il tecnico biancoceleste ha fatto delle scelte e purtroppo non sono andate a buon fine. Col senno di poi è sempre più facile parlare. Sicuramente Immobile sta facendo meno gol dello scorso anno, su questo non ci piove. Sta sfruttando meno le occasioni, ma di certo non è solo lui il colpevole. Ad esempio anche Milinkovic e Luis Alberto non stanno rendendo allo stesso modo, e ciò influisce anche sul rendimento dell’attaccante napoletano. Se il bomber segna o non segna dipende comunque dalla squadra non solo da lui. Lo scorso anno aveva maggiori occasioni in partita, ecco spiegati i gol in più. Certo, quando capitano palle gol come quella di ieri la responsabilità è sua, ma secondo me è sbagliato dargli le colpe di una Lazio meno brillante. La qualificazione in Champions League? È una bella lotta e proprio per questo mi sento di dire che non vedo nessuna favorita. L’Atalanta non è abituata a giocare a quei livelli, e anche se probabilmente mette in scena il calcio più bello d’Italia non la vedo in vantaggio rispetto alle altre. La Roma ha vinto a Genova, ma si vede che non sta bene. Ora sta arrancando anche la Lazio. Contando anche il Milan diventa una corsa che dà poche certezze su chi la spunterà. Do un 25% a tutte le pretendenti per il quarto posto."