'Gli anni passati in biancoceleste sono stati stupendi, e siamo rimasti tutti amici anche fuori dal campo'. Bernardo Corradi torna indietro nel tempo e ricorda la sua Lazio ai microfoni di RadioSei, spiegando il motivo per il quale è rimasto nel cuore dei tifosi laziali: 'Non avevo doti tecniche così eccelse come quelle ad esempio di Veron, Gascoigne o Fiore, perciò dovevo sopperire questa mia mancanza con l'agonismo e il carattere. Sono state le prerogative che mi hanno fatto arrivare ad un calcio importante'.

Poi l'attaccante senese parla del derby: 'Ognuno deve prepararsi a modo suo, c'è chi magari la partita non la sente e arriva fischiettando allo stadio, chi entra in clima derby già due settimane prima, e chi sembra apparentemente tranquillo ma, sotto sotto, è teso'. Ma l'ex numero 9 biancoceleste dà un consiglio a Ledesma e compagni: 'Bisogna stare sereni e divertirsi, il derby va gustato sugli spalti per i tifosi e sul campo per i giocatori. Solo ora che sono alla fine della mia carriera capisco che pagherei per disputare ancora queste partite. Se fossi nello spogliatoio laziale direi ai ragazzi che... far peggio di chi li ha preceduti è impossibile (ride,ndr)'.

Corradi infine parla di Klose, e delle differenze tra la coppia d'attacco composta dal tedesco e Cissè e quella in cui giocava insieme a Claudio Lopez: 'Klose non è mai stato uno di quegli attaccanti da trenta gol, però ti fa reparto da solo. E' stato un grande acquisto: segna e fa segnare. Ero solo un po' titubante circa le sue condizioni fisiche, visto che negli ultimi due anni aveva giocato poco al Bayern, ma l'importate alla fine sono i risultati. In quegli anni siamo sempre arrivati a conquistare un posto in Champions League e a vincere una Coppa Italia. Qualcosa di buono l'abbiamo fatto'.