Ha ripreso a volare, è di nuovo leader e capitano (è accaduto in due occasioni). Gioca a più non posso, è sempre titolare, non desiderava altro. Ha «sfruttato» l’infortunio di Djordjevic, è tornato quello di una volta, ha impressionato tutti. Per Pioli è una garanzia, un punto di riferimento, Miroslav Klose sogna di trascinare la Lazio in Champions. Ha sfiorato l’obiettivo, non c’è mai riuscito, l’aggancio è fallito più volte, adesso è arrivato il momento di chiudere i conti. Il panzer è fresco di rinnovo, è scattato automaticamente nel match contro il Genoa, ha celebrato il prolungamento con l’Udinese. Niente gol, ma tanto sudore e spirito di sacrificio al servizio della squadra, l’atteggiamento è diverso: Klose sgomita, rincorre, pressa senza respiro, non molla di un centimetro. Non si risparmia, resta in campo nonostante il dolore, in passato spesso e volentieri s’è fatto desiderare (ha ritardato qualche rientro per motivi fisici). Ora è tutta un’altra storia, il 2015 è iniziato alla grande: il gol in Coppa Italia contro il Torino, la notte magica con il Milan all’Olimpico e la rete di Cesena, il tedesco è di nuovo fondamentale. Contro il Palermo - come riporta Il Tempo - guiderà ancora l’attacco, in questi giorni recupererà dalla botta al ginocchio subita al Friuli (nulla di preoccupante), il nuovo Klose non si ferma più. E il futuro? Si vedrà, Miro è combattuto, le offerte non mancano (Major League, Russia e Bundesliga), deciderà a fine stagione con la società: "Per noi è un calciatore fondamentale - ha spiegato poche settimane fa il diesse Tare – importante anche per i giovani".
