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  • Lazio, Klose-Cissè:| Questioni di ali

    Lazio, Klose-Cissè:| Questioni di ali

    Forse, vedendo la brutta prova della Lazio contro l’Osasuna, qualche dubbio sarà pur frullato nella mente di Edy Reja. Dubbi soprattutto sul modulo che, probabilmente, non riesce a valorizzare le notevoli risorse fisico-tecniche dell’organico biancoceleste. Interrogativi e domande che hanno agitato anche i pensieri dell’immenso pubblico presente a Fiuggi, che si aspettava di vedere ben altro spettacolo in campo. Il principale problema della Lazio è quello di non avere esterni difensivi in grado di appoggiare l’azione fino in fondo ed effettuare cross per la testa del totem Klose


    Il centravanti tedesco, molto bravo nel gioco aereo, nell’ultima amichevole, non è stato praticamente mai rifornito con palloni giocabili, quelli da girare verso la porta avversaria e non prevedibili cross dalla trequarti. Avere Klose e non finalizzarne le risorse è un vero delitto che penalizza tutta la squadra. Qualche volta ci ha provato Cissè, chiamato a fare l’ala destra, in una posizione molto defilata nella quale il francese non può esprimere tutto il proprio potenziale di uomo-gol.

    Nel 4-3-1-2 Mauri è un esterno che accentra molto la posizione finendo per invadere, e quindi limitare, la zona dove giostra Hernanes. Il solo Brocchi resta largo sulla destra ma, senza difensori che vanno in sovrapposizione, la manovra diventa lenta e prevedibile e priva dei necessari rifornimenti per la forte coppia d’attacco. Inoltre, con questo modulo, viene sacrificato uno dei migliori rinforzi del mercato, quel Cana pagato a peso d’oro per non giocare nella formazione titolare.

    Reja dice che Cana può essere l’alternativa a Ledesma. Però, optando per la difesa a 3, si potrebbe trovare spazio anche per l’albanese. Magari sfruttando la corsa di Gonzalez (ottimo il suo rendimento in Coppa America) a destra e Mauri a sinistra, con precisi compiti di agire molto larghi per lasciare ampio spazio alle iniziative di Hernanes, chiamato a rifornire le punte. Oltre ai suggerimenti profondi del brasiliano, Klose e Cissè, potrebbero avvalersi anche dei cross di Gonzalez e Mauri. Reja non è nuovo alla difesa a 3, che richiede movimenti completamente diversi dall’assetto attuale. Quindi basterebbe applicarsi con tempo e convinzione per assimilarne i dettami tattici e tentare una soluzione diversa.

    Se il tecnico preferisce rimanere con la difesa a 4, ci sarebbe un’altra variante tattica da seguire, forse ancora più stimolante: il 4-2-3-1. La coppia Ledesma-Cana, davanti alla difesa, formerebbe una solida cerniera in fase d’interdizione e consentirebbe alla squadra di avere un reparto avanzato un po’ più sbilanciato. Un’ipotesi tattica con l’impiego di Mauro Zarate, il più giovane degli attaccanti e l’unico in grado di saltare l’uomo e di garantire a Klose e Cissè dei precisi assist da poter finalizzare con i colpi di testa. Con questo assetto il tedesco diventerebbe il terminale offensivo con alle spalle il trio Hernanes-Cissè-Zarate di grande qualità e in grado di creare gioco, spazi, e occasioni da gol. Una soluzione tattica con tutte le migliori risorse a disposizione, che potrebbe trovare giovamento anche il lavoro fisico di Cana al fianco di Ledesma.

    Il mercato della società ha messo a disposizione di Reja un materiale di prima qualità, con alternative di valore in ogni reparto, salvo forse per quanto concerne gli esterni bassi. Per l’allenatore sarà importante non sbagliare le scelte tattiche. Queste amichevoli servono per provare schemi, assetto, condizione. Ma qualora intuisse che qualcosa non funziona, soprattutto sul piano dell’assetto e della manovra, dovrebbe trovare il coraggio di correggere e cambiare. Gli elementi più forti vanno messi nella condizione di esprimere tutto il loro enorme potenziale: il modulo deve avere questa finalità.


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