Ventidue secondi sono bastati a Keita Balde Diao per mettere la sua firma sulla vittoria della Lazio a Cagliari, la settima consecutiva in campionato. È entrato convinto in anticipo su Crisetig, che non ha potuto far altro che sdraiarlo in area: calcio di rigore. Biglia trasforma, si prende onore e gloria sul tabellino, e riporta la Lazio in vantaggio dopo il pareggio di Sau. Non basta: Keita è incontenibile e dopo altri 7 minuti si guadagna un altro penalty, netto anche questo, per un intervento falloso di Diakité. Dal dischetto va sempre l’argentino, che questa volta sbaglia. Ma poco importa, la Biancoceleste vince lo stesso (ci pensa poi Parolo a fissare il risultato sul 3-1) e il giovane Keita è l’eroe di giornata. Unica nota stonata - sottolinea La Repubblica nelle pagine romane - quel maledetto gol che ancora non arriva. Felipe Anderson ci ha provato in tutti i modi a far segnare il suo amico: l’assist del brasiliano al 75’ con Brkic in uscita era scontato quanto il celebre “non passaggio” di Inzaghi a Barone ai Mondiali del 2006 contro la Repubblica Ceca. Ma il pallone è un po’ troppo forte, così Keita perde tempo nello stop e sul sinistro a botta sicura arriva per un soffio Balzano. Questione di centimetri, appuntamento con il primo gol stagionale in campionato ancora rinviato. L’attaccante spagnolo non ha giocato ieri a Napoli per squalifica, è rimasto a Formello ad allenarsi: vuole mettere in difficoltà Pioli in vista della sfida con l’Empoli. Il tecnico è tentato di schierare “Keitinho” dal primo minuto, deciderà in base alle condizioni di tutta la squadra.