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    Lazio, Juventus e gli intrecci del calciomercato 'riservato'

    Lazio, Juventus e gli intrecci del calciomercato 'riservato'

    • Luca Capriotti

    "Il potere Juve lo avvertivi come oggi avverti che hanno i mezzi per controllare il mercato italiano, la loro politica aggressiva sui giovani di prospettiva", il ds Tare dixit, il calciomercato viene sbattuto in prima pagina, i riflettori sono su Lazio-Juventus. La sfida è di livello, d'altissima classifica, ma è anche storia di intrecci di calciomercato passati, attualissimi e futuri. Quasi tutti sotterranei, 'riservati', solo per pochi fedelissimi, in pieno stile Tare-Paratici. 

    MERCATO PASSATO - Non c’è bisogno di arrivare alla cessione di Nedved alla Vecchia Signora (o Lichtsteiner) per approfondire i legami di mercato tra i due club, basta ripassare facilmente il recente passato. La Juventus, in qualche modo, è stata tirata in ballo su tutte le recenti querelle in casa Lazio. Forte l’ombra di Paratici sul rinnovo del classe ‘95 Keita: la Juventus ci ha fatto un pensiero, golosa di talenti in prospettiva, specialmente in avanti. Poi ha virato su altri giocatori, ha distolto lo sguardo dal senegalese: la Lazio era impegnata in un braccio di ferro con gli agenti del giocatore (risolto poi dal blitz del Monaco - e di Mendes - all’ultimo secondo), poteva essere pace definitiva tra le due dirigenze, occasione sfumata. La Juve vigila su tutti i rinnovi contrattuali in Italia, compresi quelli in casa Lazio, in cerca di big a prezzo d'occasione: era presente anche su Lucas Biglia, poi la Lazio ha trovato, faticosamente, l’accordo con il Milan per la cessione. Non solo sui rinnovi, anche sugli “affaroni”: la Lazio il 26 luglio 2016 ufficializza Ciro Immobile, ex vivaio Juventus, per 8,5 milioni di euro più bonus. L’attaccante dal Siviglia diventerà uno dei migliori realizzatori di sempre in maglia Lazio, infrangendo record su record. Anche alla Juventus era stato proposto il giocatore, ma la trattativa si arenò presto.  Non sono mai emersi i perché, la Lazio ringrazia. 


    POLITICA E GIOVANI - Già, perché il risiko non è mai stato solo sul mercato: quella tra Lotito e Agnelli è una lunga contrapposizione politica, leggermente sopita nell’ultimo anno e mezzo, riesplosa ultimamente, causa elezioni in Lega. E se in politica, sportiva per carità (anche se Lotito domenica potrebbe essere eletto in quella ‘tradizionale’), Lazio e Juventus sono state spesso in schieramenti contrapposti (e altrettanto spesso li hanno guidati), sul mercato Tare e Paratici sembrano rispettarsi molto, forse anche per una spartizione tacita di aree di influenza. La forza di Tare nei paesi dell’Est Europa, nei Paesi Bassi e in Spagna lo spingono lontano dal cortile di casa bianconero, il Belpaese. In Italia migliori giovani italiani vengono sempre contattati dalla Juventus (sempre Tare dixit), lo sa bene la Lazio,che di recente, ad esempio, ha perso il centrocampista figlio d’arte Manolo Portanova.  La Vecchia Signora lo ha studiato in Under 17, lo ha prelevato soffiandolo a Chelsea e Monaco (altro player importante nel gioco della linea green). E, ovviamente, alla Lazio. 

    Gli intrecci tra Juventus e Lazio in ambito calciomercato sono sotterranei, spesso non vengono neppure alla luce. Anche sul possibile delfino di Buffon le strade di Lazio e Juventus si sono incrociate. Siamo nel 2016: la Vecchia Signora ha un Neto scalpitante ma scontento, e un capitano pronto a rimanere altri anni tra i pali. Marchetti sarebbe stato ben felice di aiutarlo, da secondo. Stesso discorso maturato lo scorso gennaio: come vice Szczesny il nome del portiere di Bassano del Grappa è tra i papabili. 

    L'ALLEANZA E L'INIMICIZIA DI MENDES - Se in politica c'è divisione, altra enorme differenza tra le due dirigenze è legata a Jorge Mendes. Il potentissimo agente (tra gli altri di Cristiano Ronaldo e Mourinho), ha una forte, sana, inimicizia nei confronti della Juventus. André Gomes, Renato Sanchez saltati alla Juventus e dirottati altrove sono forse figli della frattura Radamel Falcao: la Vecchia Signora, forte di un lungo lavoro 'riservato', aveva quasi preso l'attaccante, poi il dietrofront, l'aereo direzione United. Tutta colpa di Mendes, che si è legato, ultimamente, con grande forza alla Lazio. L'affare Keita è un suo capolavoro: cessione di un quasi parametro 0 al Monaco per un cifra intorno a 30 milioni. Poi il  passaggio del fedelissimo Nani (e dei giovanissimi Pedro Neto e Bruno Jordao) è naturale conseguenza di una forte alleanza: a fine gennaio la cena tra Lotito e Mendes potrebbe indirizzare l'affaire Milinkovic. Già, ci sarà la sua regia anche dietro all'eventuale futura cessione del serbo: Paratici e Marotta sono avvisati. 


    MERCATO FUTURO - Su de Vrij, altro grande nome in ballo, c’è forte l’Inter: la Juventus aveva altre priorità anche se il nome dell’olandese “è finito sul loro tavolo”. Tare parla di Paratici con grande rispetto: hanno una linea comunicativa comune, il silenzio. Preferiscono non apparire, lavorare nell’ombra, muoversi cautamente su piste che gli altri ancora non hanno nemmeno immaginato. Tare si fida di pochi fedelissimi amici stretti, legati quasi da un patto di riservatezza assoluta. Gli agenti più vicini a lui sono quelli che parlano meno, o che parlano di tutto meno che di dati e nomi reali (Kezman, ag. di Milinkovic, rilascia tantissime interviste, in maniera sapiente, senza mai rivelare realmente nulla). In questo momento in casa Lazio Milinkovic Savic è il gioiello, il pezzo da 90: a Parigi giurano che il Paris Saint Germain sia fortissimo sul giocatore (ci sono anche Real e United), ma anche in Italia non vogliono certo stare a guardare. La Juventus non vuole l’asta e, ancora una volta, i desiderata bianconeri non corrispondono a quelli di Lotito che, invece, se proprio deve cedere, lo farà al miglior offerente. 

    INZAGHI - Discorso a parte merita mister Inzaghi. Tare ha posticipato la sua partenza di almeno 2 anni, molto dipenderà dal futuro di Allegri, a sua volta legato alla vittoria in Champions League, vera e propria ossessione bianconera. L’allenatore della Lazio ha carisma e capacità di far rendere al meglio i big in rosa, oltre al talento di lanciare e far crescere i giovani. Stile ed eleganza non gli mancano, magari con qualche “eccesso” (come nelle recenti polemiche arbitrale anti-VAR) da limare con l’esperienza. Sembra proprio l’identikit perfetto per la panchina della Juventus. Oggi Inzaghi non ci pensa, studia come ingabbiare per l'ennesima volta, la terza, la Juventus. Tra 2 anni, secondo Tare, Allegri permettendo, ragionerà sul futuro. Per ora la galleria degli affari sotterranei si ferma qui, o forse in realtà continua per chilometri, all'insaputa di tutti. In perfetto stile 'riservato' Tare-Paratici. 


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