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Lazio-Juve, le pagelle di CM: Bonucci glaciale, Chiesa travolgente. Follia Reina, disastro Muriqi
LAZIO
Reina 4: il primo rigore di Bonucci è imparabile. Dopodiché arriva il patatrac all’80’. Il portiere spagnolo sbaglia i tempi dell’uscita su Chiesa in ripartenza e poi lo atterra in area per il secondo rigore dei bianconeri. Folle.
Lazzari 6: in alcuni casi si perde l’avversario rischiando grosso tipo al 41’ con Morata venendo graziato. Tutta un’altra musica quando c’è da spingere in fase offensiva.
Luiz Felipe 6,5: passano le gare, ma il brasiliano continua ad essere una certezza. Sbaglia poco e dove non arriva Reina c’è lui leggendo prima le intenzioni dell’avversario.
Acerbi 6,5: che ci sia Morata o Kean non importa. Il Leone stasera lascia veramente le briciole agli attaccanti avversari. Insuperabile.
Hysaj 6: non era semplice contenere le avanzate di Cuadrado poi coadiuvato da Kulusevski. Eppure il terzino albanese è andato raramente in difficoltà.
Milinkovic 6: il Sergente si dimena e cerca di assistere i compagni con le sue torri di testa, ma stasera non è aria in fase offensiva.
Cataldi 6,5: al classe ’94 va riconosciuto che è sempre più a suo agio lì in mezzo al campo. L’ingenuità sul rigore per la Juventus avrebbe potuto pesare molto sulla sua prestazione. Invece il numero 32 da lì si carica lottando palla su palla. Leader. (All'84' Basic SV).
Luis Alberto 5,5: dopo diverse gare in cui si era imposto tra i migliori, stavolta il Mago va in sofferenza. Mai uno spunto dei suoi e spesso troppo lento nelle decisioni. Impacciato.
Felipe Anderson 5,5: sia sulla destra che al centro Pipe non incide alla 150esima presenza in A. Pipe non riesce ad accendersi neanche ad intermittenza. Continua il tabù personale con la Juventus: 0 gol, 0 assist, anche per colpa di un polpaccio malandato. (Al 75’ Raul Moro SV).
Pedro 6: come ci si poteva aspettare si spende tantissimo in un ruolo che di natura non è suo. Non è molto pericoloso, ma la sua prova è comunque positiva. È l’ultimo a mollare del reparto avanzato.
Zaccagni 5,5: parte bene, poi pian piano cala. Non ha certamente il ritmo partita nelle gambe viste le sei presenze stagionali, ma dall’ex Hellas ci si aspetta qualcosa in più. Timoroso. (Al 65’ Muriqi 4,5: ingresso in campo disastroso, come purtroppo accade spesso).
All. Sarri 5,5: la sua Lazio parte bene mettendo sotto la Juve. Va immeritatamente in svantaggio, ma da lì non trova meno spazi complice anche l’atteggiamento difensivo degli avversari e l’assenza di Immobile. Senza il capitano i biancocelesti creano, ma non concludono. Non proprio la partita che si aspettava il Comandante contro il suo ex club. Il quarto posto si allontana di nuovo.
(Valerio Marcangeli)
JUVENTUS
Szczesny 6,5: fa buona guardia ogni volta ch ela situazione lo richiede.
Danilo sv (15' pt Kulusevski 5,5: finisce per sprecare una quantità pericolosa di ripartenze sbagliando scelte e tempi della giocata, meglio nella ripresa).
Bonucci 7,5: l'han pensato tutti, inutile negarlo. “Perché non l'ha tirato anche con la Svizzera?”. Glaciale dal dischetto, diventa il difensore più prolifico degli ultimi dieci anni in serie A.
De Ligt 7: anche senza punto di riferimento si conferma in ottimo momento.
Pellegrini 6,5: duello sul filo del nervosismo con Lazzari, lo vince.
Cuadrado 6: non è particolarmente brillante, ma fa il suo anche in fase difensiva. Alla fine però gestisce male un pallone e fa infuriare Allegri.
McKennie 6: prestazione di sostanza e sacrificio.
Locatelli 6,5: schermo davanti alla difesa, prova di grande intelligenza (44' st Bentancur sv)
Rabiot 6,5: qualche passaggio a vuoto non manca mai, ma in questa occasione fa valere la sua fisicità con degli strappi importanti.
Chiesa 7,5: soffre come un gregario, riparte come un campione. Va al doppio dei suoi compagni di squadra, fosse stato servito per tempo probabilmente la Juve avrebbe chiuso la partita in anticipo.
Morata 6: si procura il rigore, spreca una clamorosa occasione e anche qualcosa di più. Riferimento in ogni caso importante (29' st Kean 6: in ripartenza può essere devastante, crea spesso superiorità ma sciupa negli ultimi metri).
All. Allegri 7: partita che fin dall'inizio prevedeva chiusura ordinata e ripartenza come piano iniziale, in queste situazioni non sbaglia quasi mai. La Juve vince con due rigori, netti, contro la Lazio di Sarri. E vince meritatamente, nonostante le assenze.
(Nicola Balice)