Lazio-Inter: Veron allo stadio Olimpico
Lazio-Inter, anticipo di sabato sera all'Olimpico, avrà uno spettatore d'eccezione: Juan Sebastian Veron, il doppio ex che fa il suo ritorno in Italia dopo la sua ultima apparizione in nerazzurro.
"Ritorno in Italia dopo sei anni, ma manco ancora di più da Roma - ha detto l'argentino nella Capitale per ritirare dal sindaco Gianni Alemanno il Premio Lazialità, in una sala che scandiva il suo nome tanto da farlo commuovere e piena di campioni come Wilson, Casiraghi, Pulici e Dabo -. Qui ho trascorso due anni straordinari dal punto di vista calcistico: vincere uno scudetto non è mai facile, ma vincerlo con la Lazio è stata un'impresa dura dovendo aspettare 45 minuti (in attesa di Perugia-Juventus ritardata dalla pioggia, ndr). Qui sono nati i miei due figli. Mi vengono in mente tanti ricordi".
Compresi quelli legati ai diversi Lazio-Inter disputati prima con la maglia biancoceleste e poi con i milanesi: "Sono due con cui ho giocato e vinto qualcosa. Il Lazio-Inter più speciale è stato quello di Supercoppa italiana che vincemmo 4-3, ma il ricordo più bello è il derby con la Roma dello scudetto".
Sabato Veron dovrebbe fare un giro di campo: "Non so se facciamo in tempo con le procedure", ha spiegato il presidente della Lazio, Claudio Lotito, sul palco per ricevere il suo premio Lazialità. Il patron e l'argentino hanno dato vita anche a un siparietto: "Ho preso questa squadra a un funerale, ma vogliamo migliorare ancora. Io pagavo due squadre e ho dato dei soldi arretrati anche a Veron", ha detto il patron.
"Non mi ricordo, dobbiamo chiedere a mia moglie", la risposta dell'argentino. All'Olimpico anche la sfida tra Milito e Klose: "Uno lo conosco perché c'ho giocato insieme, con l'altro c'ho giocato contro in Nazionale. Sarà una bella gara da vedere", ha ammesso Veron che ha reso merito ai tecnici Petkovic e Stramaccioni: "Stanno tentando di farsi strada in un calcio italiano dove non è semplice mettersi in mostra. Fanno vedere che il lavoro dell'allenatore può essere molto buono dal punto di vista del gioco della strategia. Spero in una partita ben giocata".
Ma l'ex centrocampista de La Plata, oggi ds dell'Estudiantes, oltre ad escludere una sua esperienza in panchina ("Non me la sento di fare l'allenatore") non ritiene i due club in grado di vincere lo scudetto. "Non è facile. Credo che ora l'obiettivo principale dell'Inter sia di diventare una squadra poi puoi pensare allo scudetto. La Lazio, invece, ha tenuto parecchi giocatori, ha fatto degli innesti, ma il cuore della squadra c'è. Dipende dalla continuità. Sabato è una delle partite che ti può dire se sei una squadra vera".