Lazio-Inter, una storia di bomber: Piola e Meazza, le due facce italiane del gol
MERCATO SCOPPIETTANTE - L'estate 1937 segna un rinnovamento nelle fila dell'Inter che in quegli anni si chiama Ambrosiana-Inter alla moda fascista. Reduce dal 7° posto dell'anno precedente, l'acquisto più azzeccato dell'Ambrosiana si rivela essere il giovane Olmi prelevato dal Brescia in serie B che diventa il centromediano sul quale ruota tutto l'impianto di gioco voluto dal confermato Castellazzi, gioco non proprio spettacolare ma assolutamente efficace e redditizio, finalizzato dal grande centravanti Meazza. La Lazio, seconda classificata nel campionato precedente, è suo malgrado protagonista del mercato estivo per la vicenda Dal Pont. Questi era un mediano che dopo buoni campionati con la maglia dell'Udinese aveva esordito in serie A nel 1936/37 con la Triestina senza peraltro suscitare chissà quale scalpore. Eppure in quell'estate Fiorentina e Lazio fanno entrambe firmare a Ferdinando Dal Pont un contratto. L'ingarbugliata vicenda viene sciolta solo da un collegio arbitrale che attesta come il contratto firmato da Dal Pont con la Lazio sia antecedente a quello firmato per i viola. A conti fatti la battaglia per accaparrarsi il giocatore si rivelerà inutile perché il calciatore giocherà soltanto una manciata di partite senza mai lasciare il segno.
MEAZZA E PIOLA LE DUE FACCE ITALIANE DEL GOAL - Segno che al contrario lasciano eccome i due attaccanti simbolo di Ambrosiana e Lazio di quell'anno. Il Balilla Meazza e Silvio Piola con le loro reti scandiscono il cammino in campionato e mettono in scena un'appassionante sfida per la vittoria del titolo di capocannoniere. Giuseppe Meazza, icona nerazzurra, è all'apice della sua carriera, già due volte capocannoniere, uno scudetto con l'Ambrosiana nel 1929-30 è campione del mondo con l'Italia nel 1934 e si appresta a fare il bis nel 1938. Silvio Piola è il centravanti bandiera della Lazio, capocannoniere in carica della serie A, anche lui sta per vincere il mondiale in Francia, la sua unica Coppa del Mondo. Due attaccanti di razza, tra i migliori marcatori italiani di tutti i tempi, hanno segnato con le loro reti i momenti più esaltanti degli anni'30 di Inter e Lazio. Due giocatori tecnicamente diversi, Meazza più portato all'azione personale, con maggiore qualità nel controllo di palla con entrambi i piedi, Piola più potente e maggiormente capace di segnare in tutte le circostanze.
Autodidatta dal talento smisurato, Giuseppe Meazza, dopo essere stato rifiutato dagli osservatori del Milan per la gracilità della sua struttura, inizia la sua avventura in nerazzurro e da subito cattura l'attenzione del capo allenatore Arpad Weisz che lo segue assiduamente e crede in lui, tanto da aggregarlo appena sedicenne alla prima squadra e farlo debuttare a 17 anni contro l'Unione Sportiva Milanese in una gara valida per la Coppa Volta giocata a Como nel 1927, nella quale segna due reti. E da quel momento non abbandonerà più l'attacco nerazzurro per ben quattordici stagioni diventando il miglior cannoniere di sempre nella storia dell'Inter.
Goleador nel vero senso del termine, Silvio Piola è ancor oggi il massimo cannoniere italiano di tutti i tempi, con le sue quasi 400 reti segnate in 24 anni di carriera, iniziata con le Bianche Casacche della Pro Vercelli e terminata a Novara: in mezzo i 9 anni con la maglia della Lazio durante i quali si aprono per Piola le porte della Nazionale e la vittoria della Coppa del Mondo del 1938. Giocatore dal fisico possente, alto e robusto, vero ariete da area di rigore Piola era dotato anche di una discreta tecnica e di abilità nel gioco acrobatico che gli permettevano di segnare in tutte le maniere, anche con spettacolari rovesciate. Unico rammarico: non aver mai vinto lo scudetto.
AMBROSIANA-LAZIO. L'INIZIO DELLA CAVALCATA DEI MILANESI - Come detto Lazio-Inter è anche sfida tra goleador. Oggi Immobile e Icardi, ieri Piola e Meazza. Lazio-Ambrosiana del novembre 1937 segna non solo l'inizio della cavalcata dell'Ambrosiana verso lo scudetto ma è anche il momento in cui Meazza raggiunge la testa della classifica cannonieri, speciale classifica che al termine della stagione vincerà per la terza (ed ultima) volta. Le sfide tra le due squadre in quel campionato 1937/38 vengono vinte entrambe dell'Ambrosiana per 3-1, Meazza segna sia all'andata che al ritorno, mentre Piola rimane all'asciutto. Comunque sia andata quella stagione, Giuseppe Meazza e Silvio Piola sono stati tra le stelle più splendenti dell'età d'oro del calcio italiano, un calcio capace di imporsi a livello internazionale sia a livello di Nazionale sia con le squadre di club.
(Alessandro Bassi è anche su http://storiedifootballperduto.blogspot.it/)