In ritiro per la Champions, un obiettivo da non fallire. La decisione è arrivata ieri sera, dopo il tradizionale allenamento post partita: oggi i giocatori della Lazio si riposeranno per smaltire la delusione del derby perso e ricaricare le energie, domani si ritroveranno a Formello per una seduta insolitamente aperta al pubblico (ore 17) e poi in serata si fermeranno nel cento sportivo per trovare la giusta concentrazione in vista della sfida contro il Napoli, in programma domenica sera al San Paolo. Una partita da non sbagliare - alla Lazio serve almeno un punto per difendere il terzo posto - perché la posta in palio è altissima: il possibile tesoretto da (almeno) 40 milioni in caso di qualificazione alla Champions League, traguardo raggiunto dai biancocelesti una sola volta nell'era Lotito nel lontano 2007, può cambiare le strategie a breve termine della società biancoceleste. Immaginare un simile finale di stagione lo scorso agosto sarebbe stato impossibile: con 66 punti la squadra di Pioli è già andata al di là delle più rosee aspettative, centrando l'obiettivo del ritorno in Europa con largo anticipo. Tifosi e giocatori hanno addirittura assaporato il sorpasso sulla Roma e un incredibile secondo posto, svanito soltanto lunedì sera con la sconfitta nel derby. Adesso, però, la società non vuole perdere la terza posizione e il motivo è comprensibile. Negli ultimi dodici mesi il presidente Claudio Lotito - come riporta Il Tempo - ha investito tanto sul mercato, circa venti milioni. Altri sette saranno pagati dalla Lazio la prossima estate per riscattare Basta e Mauricio. Un impegno importante, anche perché per la prima volta negli ultimi dieci anni la società biancoceleste non ha ceduto pezzi pregiati per riequilibrare il bilancio. Ecco perché gli introiti della Champions sono considerati fondamentali dal club. Non a caso il direttore sportivo Igli Tare era molto nervoso mercoledì scorso in tribuna, quando Stefan De Vrij - appena rientrato dopo oltre un mese di stop - ha lasciato il campo sostituito da Mauricio. Tanto nervoso da chiedere spiegazioni al telefono già al novantesimo, quando la finale di Coppa Italia con la Juve era ancora in bilico, ma già preoccupato per la presenza del difensore olandese contro la Roma, sfida decisiva per l'accesso in Champions. I quattro milioni incassati grazie alla Tim Cup, del resto, sono un bottino esiguo rispetto ai 40 assicurati dalla partecipazione alla massima competizione europea. Giocare il preliminare estivo - un impegno peraltro molto difficile contro avversari forti come Manchester United, Valencia, Bayer Leverkusen, Shakhtar o Ajax - garantisce almeno dodici milioni, paracadute introdotto quest'anno dall'Uefa in caso di sconfitta nel playoff. Non una cifra da capogiro, ma comunque meglio dei soldi garantiti dalla sola Europa League (premi in crescita il prossimo anno, ma per superare i 20 milioni bisognerebbe vincere la competizione). Per tutti questi motivi la Lazio vuole la Champions League. Per continuare a investire nel progetto avviato con la fortunata scelta di Stefano Pioli. E per trattenere col sorriso giocatori come Lucas Biglia e Felipe Anderson, già attirati dalle sirene dei grandi club europei. Domenica sera al San Paolo serve almeno un punto, a tutti i costi. La Lazio è già concentrata e domani alle 17 aprirà i cancelli di Formello per ricevere la carica dei tifosi in vista della sfida contro il Napoli.