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    Lazio, Immobile: 'Il derby ferita ancora aperta. Mi voleva la Samp, i fischi dei tifosi del Torino...'

    Lazio, Immobile: 'Il derby ferita ancora aperta. Mi voleva la Samp, i fischi dei tifosi del Torino...'

    Dopo un avvio di stagione super, nelle ultime settimane Ciro Immobile non è riuscito a trovare il gol, ma nonostante questo è felice di essersi trasferito alla Lazio la scorsa estate, come dichiarato da lui stesso a Premium Sport: "L’ho scelta perché è stata la squadra che più mi ha cercato e più mi ha voluto tra tutte le squadre interessate a me. Fortunatamente è riuscita a trovare l’accordo con il Siviglia e io ero d’accordo su tutto perché la Lazio è una società con tante vittorie alle spalle e che doveva rilanciarsi proprio come me. Era un matrimonio perfetto. A Dortmund un po’ è stata colpa mia e un po’ della squadra. Il Borussia Dortmund in quella stagione non è riuscito a fare bene come gli anni precedenti e io, essendo straniero, ho trovato ancora più difficoltà. Ma mi porto però dentro un’esperienza fantastica, sono riuscito a fare 4 gol in Champions ed è stata una tappa fondamentale per la mia carriera. Per quanto riguarda Siviglia, è stata una stagione diversa, non ho mai avuto la fiducia, non mi sono mai sentito importante per l’ambiente e a gennaio ho preferito andare via per avere la possibilità di giocare anche in Nazionale".

    DA ZEMAN A INZAGHI - "C’erano altre squadre interessate a me, la Samp mi aveva chiamato prima di tutti ma ero troppo legato al Torino che in quel momento era in difficoltà e avevo voglia di dare una mano a chi mi aveva lanciato nel grande calcio e a chi mi voleva bene. Zeman? E’ stato un maestro di vita, mi ha insegnato tutti i movimenti d’attacco che so fare e poi anche fuori dal campo è stato importante per me. Con la sua esperienza a Pescara è riuscito a gestire un gruppo molto giovane, portandolo alla vittoria del campionato. Con lui ho sempre avuto un rapporto umano speciale, nei momenti difficili si faceva sentire come persona, mi stava vicino. Stavamo ore a parlare nel suo ufficio, mi diceva dove avrei potuto migliorare e perché in quel omento non riuscivo a segnare. Mi tranquillizzava a livello mentale e a livello tecnico mi ha insegnato a giocare in tutti i modi e questo mi è servito molto per dopo. Con lui sono cresciuto tantissimo. Klopp? E’ diverso dai mister di cui ho parlato prima. Lui è un allenatore più di cuore che motiva tantissimo la squadra, i giocatori sono tutti suoi fratelli. Forse tatticamente è meglio Ventura, lui invece punta tutto sulle motivazioni, sul fatto di scendere in campo sempre con la grinta e la cattiveria giusta. Inzaghi? A dire la verità non mia spettavo fosse così preparato dal punto di vista tattico e come esercizi di lavoro. Mi ha sorpreso perché è un allenatore giovane ed è importante per noi che siamo un gruppo che sta crescendo: questo binomio tra noi e lui è un qualcosa di speciale e penso che lo stiamo dimostrando in campo. E’ stata una bella emozione, una bella soddisfazione perché ho subito rotto il ghiaccio. La gente si aspettava tanto da me ma questo non è stato mai un peso ma un motivo in più per fare bene. Sapevo che c’era una maglia pesante da ereditare ma non mi sono mai fatto trascinare da questo, sono rimasto tranquillo e sono felice di quello che sto facendo. Il primo gol all'Olimpico stato bello ed emozionante. Io i gol me li ricordo tutti ma quando faccio gol per la prima volta in casa, sotto la curva è un’emozione diversa perché sento proprio il calore della gente che mi entra dentro. Sono emozioni che ti restano dentro".
     
    ENTUSIASMO RITROVATO - "Siamo orgogliosi di aver riportato i tifosi allo stadio. Solo grazie al lavoro e alle prestazioni siamo riusciti a farlo e vedere uno stadio pieno, una curva così bella come al derby è emozionante per noi. Queste sono le cose belle del calcio e la vicinanza della gente la sentiamo e la viviamo al 100% nello spogliatoio. Siamo felici. Il derby perso è una ferita ancora aperta, abbiamo passato una settimana post derby molto triste. Non era facile reagire, abbiamo visto tantissimi tifosi darci la carica prima ed eravamo dispiaciuti per loro che ci tenevano particolarmente a questa partita. Questa sconfitta però ci ha caricato ulteriormente, come abbiamo dimostrato a Genova contro la Sampdoria. La classifica marcatori? Ci penso perché l’ho già vinta ed è stata una bellissima emozione. So che gioia ti dà avere quel premio a casa, quando assaggi una cosa buona poi è difficile farne a meno. Ma la concorrenza è tanta, sono partito bene, adesso c’è stato un momento di appannamento che spero finisca presto. Sono felice che stiamo facendo bene perché prima dell’Europeo si diceva che gli attaccanti in Italia scarseggiavano, invece adesso con il mister Ventura per fortuna siamo riusciti a ingranare bene. Io e il Gallo stiamo facendo bene, siamo primi nel girone, sarà difficile arrivare al Mondiale ma sono felice di questo momento. Per fortuna che in Nazionale si gioca con le due punte e non c’è bisogno di fare a meno di uno dei due. Spero di mantenere il posto in azzurro perché già l’ho perso con Conte e non vorrei perderlo anche con Ventura".
     
    TRA TORO E CHAMPIONS - "I fischi dei tifosi del Torino? Mi hanno fatto molto male. Da un lato ero felice perché più fischiavano più significava che mi avevano amato tantissimo. Resta il fatto che io non ho voluto dire come sono andate veramente le cose, chi ha voluto capire le scelte e le situazioni, che non sono state solo mie, ha accettato e ha capito il mio gesto di non esultare. Obiettivo Champions? Il nostro obiettivo è quello di stupire. Non siamo partiti con il favore del pronostico ma siamo consapevoli della nostra forza. Questo può anche essere un difetto  perché a volte perdiamo concentrazione in allenamento, siamo giovani ed è facile cadere nelle distrazioni. Però sono convinto che la squadra sia forte, il mister sta lavorando duramente e sono convinto che riusciremo a mantenere questo ritmo. Poi se gli altri saranno più bravi e arriveranno sopra di noi lo vedremo alla fine. Il nostro obiettivo è quello di continuare quello che abbiamo fatto fino adesso".

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