È una Lazio da Champions? Reja dice di sì, è ancora ottimista. Ma i dubbi sono tanti. In specie se la squadra biancazzurra continuerà ad essere quella vista a Novara. Inguardabile. Va bene che gli assenti sono molti e che il mister deve arrampicarsi sugli specchi per mandare in campo una formazione decente. Però, c'è un limite a tutto. E francamente sul campo che ha il nome di un grande laziale (Silvio Piola), Rocchi and company non hanno fatto una bella figura. Anzi. Purtroppo, la via del gol è diventata un optional: è dalla fine di febbraio che un attaccante non riesce a segnare. L'assenza di Klose si fa sentire eccome. Ed allora: poiché le partite si vincono soltanto se la palla finisce in rete, si può capire per quale ragione la situazione diventa complicata.

Ora, nel prossimo week-end, i destini di Roma e Lazio si intrecciano, perché mentre i giallorossi ospiteranno già domani sera il Napoli all'Olimpico, i biancazzurri dovranno volare a Udine per vedersela con un'altra concorrente alla Champions. Io ritengo, comunque, che il match determinante sia quello che si gioca alle pendici di Monte Mario. Dovrebbe essere la Roma a fare un favore alla Lazio battendo i giovanotti di Mazzarri che sono ad un solo punto in classifica. Okay, ci può anche stare. Ma quale Roma? Quella che ha giocato contro la Juve e la Fiorentina? Se è così, buonanotte ai suonatori. È inutile che la curva Nord speri. Bisogna contare solo e soltanto sulle proprie forze. Ed allora, il match di Udine diventa una specie di ultima spiaggia.