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    Lazio: il Reja 2.0 è durato poco

    Lazio: il Reja 2.0 è durato poco

    • Marco Anselmi

    Ha lasciato la Lazio alla scadenza del suo contratto senza battere ciglio, ha provato in un paio di occasioni - forse anche di più - anche a dimettersi per dare un segnale importante alla società e all'ambiente salvo poi tornare sulla panchina biancoceleste in tutte quelle occasioni. Al suo posto è arrivato Petkovic che è stato licenziato per 'giusta' causa dopo aver vinto la Coppa Italia ed aver iniziato in maniera del tutto negativa la sua seconda stagione in biancoceleste. Reja, era l'uomo giusto al momento giusto e Lotito - anche se Tare non era d'accordo - non se l'è fatto scappare. Mihajlovic nonostante fosse stato preso in considerazione non poteva aspettare troppo ed è andato alla Sampdoria, con i blucerchiati che ora sono già salvi e lontani solo 2 punti dalla Lazio.

    Eppure Reja aveva cominciato, o meglio, ri-cominciato bene la sua avventura laziale. Sembrava aver messo alle corde la società, ma già a fine gennaio ha iniziato a perdere quella forza che sembrava avesse acquisito in un anno e mezzo di lontananza da Roma. A livello di risultati - Europa League a parte - ha fatto qualcosa di positivo, ma purtroppo si è preso delle responsabilità che non aveva, come quella di dire ai tifosi il comportamento da tenere senza capire - eppure è palese - che nessuno ce l'aveva con lui e la squadra. Certo, poi è difficile essere esente da critiche quando si va a Genova senza attaccanti. Il Reja 2.0 è durato davvero poco, perlomeno quello fuori dal campo...


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