Lazio-Milan:| Il Profeta incontra il Faraone
Nel segno di Kakà. Uno ne è stato l'erede nel San Paolo e avrebbe dovuto esserlo anche nel Milan se non ci fosse stato il blitz della Lazio, l'altro si rivede nelle movenze del campione brasiliano e spera di emularne la carriera. Sabato sera Anderson Hernanes e Stephan El Shaarawy si troveranno uno contro l'altro, un fuoriclasse appena fatto ed un aspirante tale, diversi come il giorno e la notte, ma con la stessa fonte d'ispirazione e la stessa voglia di emergere. 'Profeta' e 'Faraone' saranno agli angoli opposti dell'Olimpico in un Lazio-Milan che può valere per entrambi come un trampolino. Per il club e per la Nazionale. Sarà una delle chiavi della partita, di sicuro. Si sfideranno col campionario che la natura gli ha messo a disposizione: il 27enne laziale è un creatore di gioco, un centrocampista ad ampio spettro che in tre anni di Italia ha imparato a maneggiare sia l'ascia che il cesello ottenendo sempre il risultato; il quasi 20enne milanista è un attaccante esterno, il guizzo compensa uno stato di maturazione ancora in via di perfezionamento.
La classe, però, è cosa di entrambi. Come il gol. Tutti e due ne hanno fatti quattro in campionato più uno nelle rispettive coppe europee, segno evidente di un tratto comune di dna e di una stagione nata per entrambi sotto i migliori auspici. Hernanes è in cerca della definitiva consacrazione, per età e aspirazioni siamo giunti alla svolta, quest'anno si decide tra normalità ed eccellenza. E dall'inizio di stagione il brasiliano sembra aver virato, complice la nuova posizione scelta per lui dal Petkovic, un passo indietro sul campo e uno in avanti nella crescita e nel rendimento. I risultati si sono visti fin da subito: decisivo a Bergamo, devastante contro il Chievo, fondamentale nella vittoria a Pescara. Ha preso per mano la Lazio insieme a Klose, ma, per ora, manca l'acuto contro una 'big'. Il Milan può essere l'opportunità giusta, il cambio di passo necessario a riprendersi la maglia verdeoro, il tarlo di Hernanes.
El Shaarawy, invece, è saldamente nel gruppo di Prandelli. Nell'ultimo periodo, poi, le azioni del giovane savonese di padre egiziano sono schizzate: un mese sempre in gol, dall'Udinese al Parma passando per la doppietta al Cagliari fino alla rete, la prima personale, siglata in Champions contro lo Zenit. Il Milan si aggrappa a lui per uscire dalla crisi. La Lazio opporrà la sua certezza: Miro Klose. Due gol anche alla Svezia, il tedesco è ad un passo dal record di Gerd Muller, a 34 anni continua ad incantare per come gioca e per come si comporta: oggi a Formello Klose riceverà il 'cartellino viola', premio che la Fiorentina assegna ogni mese a chi eccelle in fair-play. Il riferimento è al gesto di Napoli, la cosa curiosa è che il premio arriva da chi non ha ancora digerito il gol che Klose, ai tempi del Bayern, realizzò in palese fuorigioco buttando fuori i viola dalla Champions 2009-10.
(Corriere della Sera - Edizione Roma)