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  • Il presagio di Olympia:| Lazio, torna il sereno

    Il presagio di Olympia:| Lazio, torna il sereno

    • M.A.

    Olyimpia non vuole smettere di volare, trascina la Lazio: dieci giri in cielo, poi si posa fiera sotto la Sud. Dà le spalle alla Roma in classifica: è il presagio delle 15. E l'aut aut della Nord alla squadra: 'O vincete, o vincete'. Risponde Diakité al fotofinish, l'Olimpico esplode: volano sciarpe, urla lo speaker, torna un raggio di sole. C'erano nuvole inquietanti e fulmini verso Lotito: 'La Nord è la Lazio... guai a toccarla', lo striscione gigante. 'Te ne devi andare', le grida dalla curva. Insieme ai fischi a Reja per l'ingresso in campo di Candreva al posto di Hernanes. Ironia del destino, gli applausi erano solo per dell'ex Del Nero in gol a Cesena.

    C'era persino chi aveva già lasciato lo stadio depresso a dieci minuti dal termine: 'Li ho ascoltati con mio figlio alla radio - confessa il tifoso vip Pino Insegno - ed è arrivato il gol. Ero fermo allo stesso semaforo della rete al 93' di Klose nel derby. Sto pensando di andare ad ascoltare lì tutte le partite della Lazio'. Raggiunto dal boato dell'Olimpico in festa: ancora più assordante al 2-2 fra Napoli e Catania, annunciato dai maxischermi senza ancora i marcatori. Della domenica biancoceleste allo stadio rimane però anche quello splendido silenzio per il sergente Michele Silvestri, vittima dell'attentato alla base italiana in Afghanistan. C'è ancora speranza per i marò italiani, arrestati e trattenuti in India: fiocco giallo sul petto dei giocatori biancocelesti anche al saluto finale sotto la Nord. La Lazio li abbraccia, l'Italia li aspetta.

    (La Repubblica - Edizione Roma)

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