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    Lazio: il nodo è la difesa

    Lazio: il nodo è la difesa

    • Marco Anselmi

    Il tormentone del preritiro è diventato il tormentone del ritiro: difesa a tre o difesa a quattro? Di prove tattiche finora se ne sono viste poche, di schemi difensivi nemmeno l'ombra se non qualche esercizio sul pressing ma in amichevole e nelle partitelle in famiglia per non scontentare nessuno Petkovic prova entrambe difese e con tutti i giocatori. Le certezze sono Dias, Biava e Cana, il tecnico li conosce bene e sa quelle che sono le loro caratteristiche, Sta studiando Novaretti, provato in allenamento come 'ultimo' della difesa a tre e contro l'Auronzo con Cana accanto in un 4-2-3-1 e sta prendendo in considerazione una candidatura di Ciani.

    Le caratteristiche dei difensori laziali sono più o meno le stesse Biava a parte, grande fisicità, magari non troppa tecnica ma comunque giocatori di livello che avranno anche l'apporto di una cerniera di centrocampo importante con Biglia o Ledesma o con entrambi.

    Ora tutto è basato sulla difesa, il nodo rimane quello, perché da centrocampo in su ci sono tantissime alternative sia di uomini che di moduli che rappresentano un punto di forza straordinario per la rosa di Petkovic ma 'non v'è certezza' sull'atteggiamento difensivo. Una certezza c'è, lo scorso anno con la difesa a 4 la Lazio ha avuto maggiore stabilità, ha dimostrato di essere più solida e di trovarsi meglio. Quando invece ha giocato con i tre davanti a Marchetti qualche problema è stato palesato. Le amichevoli daranno qualche indicazione in più anche se, i test non sono probanti almeno per ora. La sensazione è che il mister voglia una squadra camaleontica che possa saper fare tutto e cambiare anche modulo in corso d'opera, i giocatori hanno una duttilità importante che Petkovic sfrutterà a pieno.

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