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Lazio, il ds Fabiani: 'Luis Alberto? I contratti si rispettano, nessuna promessa di rescissione. Su Felipe Anderson e Zaccagni...'
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Ha dell’incredibile quanto sta succedendo in casa Lazio. Dopo le parole a sorpresa del centrocampista spagnolo Luis Alberto – che al termine della gara vinta per 4-1 contro la Salernitana, ha parlato così ai microfoni di DAZN: “So che questa è l’ultima mia stagione qui, io non ne farò più parte. Non voglio prendere più un euro dalla Lazio, ho già chiesto la rescissione del contratto. I prossimi quattro anni li lascio ad altri” – è arrivata la dura presa di posizione da parte del ds Angelo Fabiani. Il direttore sportivo ha, infatti, rilasciato delle forti dichiarazioni ai microfoni ufficiali del club biancoceleste:
SULLA SITUAZIONE – “Sono cose che accadono da quando esiste il calcio, forse era la serata meno adatta. Io non posso stare nel cervello di un giocatore. Tempo fa, con l'avvento di Tudor, mi disse che probabilmente a fine anno avrebbe preferito cambiare casacca per una serie di motivi che non sto qui a dire, io gli dissi 'guarda, abbiamo il dovere di finire la stagione nel migliore dei modi. Dopodiché andremo a valutare tutte le posizioni'. Nessuno ha promesso o sottoscritto delle risoluzioni. In estate al ragazzo gli è stato rinnovato il contratto per quattro anni. C'è stato un momento di flessione, arrivando al punto che non volle andare neanche in ritiro con la squadra. Ci fu la mia mediazione con il presidente Lotito, si arrivò alla conclusione di sottoscrivere questo contratto alle condizioni dell'entourage. Dopo sei mesi, 'lascio tutti i soldi alla Lazio'. I contratti sono fatti per essere rispettati, da una parte e dall'altra. È una situazione che va approfondita con calma, serenità”. SU LOTITO – “Lotito? L'unica colpa che ha è che si assume sempre la paternità anche di errori altrui, e questo lo pone su un piano agli occhi della gente come quello che sbaglia. Non devo fare il difensore di nessuno, ma mi dispiace molto che questa cosa non emerge. Non mi ha mai imposto una decisione, mi ha lasciato sempre campo libero. E ho sbagliato, ma anche in quella circostanza si è preso la paternità. È una persona protettiva, ci tiene. Non entra mai in situazioni tecniche, di mercato. Nel calcio non contano i soldi, contano le idee. Il Bologna sta facendo un campionato sopra le righe, senza spendere 200-300 milioni. E poi il Napoli sta incontrando le stesse difficoltà che sta incontrando la Lazio (...) C'è tanto da lavorare. A Torino parlavo con Giuntoli, mi ha detto 'non so se ce la faccio in due-tre anni a rimettere a posto le cose'. Noi dobbiamo capire una cosa, e lo dico ai tifosi: noi siamo sul posto di lavoro per migliorare le cose, per invertire il concetto di cui parlavo prima. La Lazio non dev'essere al servizio di Fabiani, è Fabiani che sta al servizio della Lazio. È bene che questo concetto lo rendano tutti proprio. Non ho mezzi termini, se devo intervenire intervengo”.
LE CONSEGUENZE – “Come finirà la vicenda? Non passerà inosservata agli occhi della società, è chiaro. 'Ogni tanto allo stalliere del re qualche bizza bisogna pure concedergliela'. Non faremo la guerra a nessuno, siamo per la pace, ma non accettiamo compromessi di alcun genere. Non so cosa possa essere successo a distanza di sei mesi dal rinnovo, ora ci parlerò. La sua un'esternazione fuori tempo, fuori luogo. Ascolteremo le sue motivazioni e capiremo con attenzione come muoverci”.
I RINNOVI – “Stiamo andando avanti: li abbiamo già fatti a Patric, Provedel. Stiamo parlando soventemente con l'entourage di Anderson, gli abbiamo fatto una proposta di cinque anni, dettata anche dal fatto che ci troviamo di fronte a un vero professionista, un ragazzo che può giocare ancora per tanti anni. Questo sta a significare che la proprietà, che la Lazio, ci tiene. Non si tratta di cifre insignificanti, sarebbe il terzo della rosa che prende cifre importanti. Poi passeremo anche ad affrontare la questione Zaccagni, un ragazzo in scadenza nel 2025 e cercheremo di andare incontro alle esigenze del ragazzo, che nonostante gli infortuni ha dimostrato di dare un apporto significativo alla Lazio. Poi da qui a sottoscrivere un contratto ci deve anche essere la volontà dall'altra parte".