Vertice di mercato in casa Lazio: ecco cosa si è deciso
Lo stato maggiore della Lazio si è riunito ieri in un vertice d’emergenza a tema mercato: c’è bisogno di chiarezza sul da farsi soprattutto dopo che, al Dall’Ara, tecnico e presidente hanno portato dichiarazioni opposte, con Reja che ha chiesto rinforzi e con Lotito che ha glissato su eventuali nuovi innesti. Il timore di Reja è il colpo di spugna - come spiega il Corriere della Sera nell'edizione romana, cioè che la ritrovata compattezza difensiva finisca per disarmare la ricerca dell’attaccante (tanto a giugno arriva Filip Djordjevic), una lacuna talmente evidente da essere trasversale alla panchina e che il rientro di Mauri, i primi di febbraio, non può colmare del tutto. E che finisce per condizionare tutti i reparti, soprattutto se Klose, come a Bologna, non gira. La rettifica c’è stata, Biava e Dias hanno ripreso in mano la difesa che può contare anche sull’affidabilità di Radu, su Konko (quando c’è), su Cavanda (quando è connesso), e su due discreti rincalzi, Ciani e Novaretti (che ha declinato l’offerta del Chievo). E anche il centrocampo ha dato risposte eccellenti in fase di copertura, Ledesma e Gonzalez sono tornati a fare quello che sanno fare, Biglia potrà prendere il posto di uno dei due e Onazi si sta inserendo così come Keita e, con più fatica, Felipe Anderson. Mentre Lulic e Candreva si sono sacrificati inseguendo il terzino avversario: la prima regola di Reja è non prenderle. Ma anche darle è fondamentale. Senza profondità Hernanes, così come le ali, è condannato a restare nell’intasamento e a non vedere mai la porta. Serve spazio, solo così il «Profeta» può tornare quello dell’anno scorso. Di fatto, se Klose non va, la Lazio non fa male a nessuno.