Un applauso di stelle, capace di durare dal 1974 ad oggi. A battere le mani sono gli eroi del primo scudetto della Lazio, riuniti dal ricordo di Giorgio Chinaglia e Bob Lovati, ma l’applauso continua pensando ai ragazzi di Pioli. La Lazio di allora è entrata nel cuore, quella di oggi sta facendo accelerare i battiti. L’anello di congiunzione fra le due squadre è Maurizio Manzini che, nel giorno della commemorazione di Chinaglia e Lovati alla Chiesa del Cristo Re in Viale Mazzini, sottolinea fiero l’appartenenza alla maglia: «Se ne sono andati, ma sono sempre qui con noi. La Lazio è questa: tutti uniti».

Giancarlo Oddi ha gli occhi lucidi quando parla di Giorgione: «Ho il rimpianto di non essergli stato vicino durante la malattia, ma non ero a conoscenza dei suoi problemi». Certo - continua la GdS nelle pagine romane - la Lazio di oggi Chinaglia non ce l’ha. Giorgio, ha raccontato Pulici, firmava le lettere con «Andiamo Chinaglia, andiamo. Giorgio». Gli eroi del ‘74, mentre applaudono le stelle in cielo, rivolgendosi a quelle oggi in campo hanno un pensiero simile: «Andiamo Lazio, andiamo. I ragazzi del ‘74».