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    Lazio, per Immobile futuro in bilico: le tentazioni arabe, la volontà di Lotito e le pressioni dell'ambiente

    Lazio, per Immobile futuro in bilico: le tentazioni arabe, la volontà di Lotito e le pressioni dell'ambiente

    • Tommaso Fefè
    Non è un’estate serena questa per Ciro Immobile. L’episodio di ieri, all’uscita dal campo di allenamento di Auronzo di Cadore, è solo l’ultimo segnale di una situazione in bilico riguardo il suo futuro. Nel caso specifico, per dovere di cronaca, va specificato che dopo la seduta pomeridiana il bomber e recordman della Lazio si è trattenuto lungamente con i tifosi, soprattutto bambini e ragazzi, per firmare autografi e scattare foto. Solo dopo, al momento di tornare in albergo a bordo del van di servizio, si è creato qualche istante di tensione dove qualcuno gli ha rinfacciato dal finestrino di non aver mantenuto la promessa di fare un firma sulla maglia del proprio figlio. Non guidava Ciro, come si evince da alcune immagini circolate sul web, e non poteva scendere in quel momento, testimoniano altri che erano presenti. Una situazione comunque rientrata subito nei ranghi e molto meno clamorosa di quanto al contrario è apparso in serata, leggendo i commenti sui social. Ulteriore segnale però che la preoccupazione per un eventuale addio dell'attaccante biancoceleste è più che mai viva tra i tifosi laziali. Perché per la prima volta c’è davvero il sentore che il calciatore simbolo della squadra degli ultimi anni sia diventato cedibile.

    TORMENTI – Ieri era attesa un’offerta dagli sceicchi: 35 milioni in due anni per convincere Immobile a trasferirsi in Arabia Saudita. In realtà non è arrivato nulla, né al calciatore, né alla società. Le avance però ci sono eccome e con esse i tormenti di chi sa che qualunque scelta sarebbe difficile. Da una parte tanti, tantissimi soldi, per andare a chiudere la carriera lontano da riflettori e pressioni. A quasi 33 anni è normale che ci si pensi. Dall’altra parte un popolo intero che conta su di lui e che forse si sentirebbe abbandonato. Perché essere il capitano della Lazio significa anche questo: andare oltre la dimensione strettamente legata al campo e ai gol, finendo per rappresentare un sentimento popolare, da cui è difficile distaccarsi senza traumi. Per non parlare poi del rapporto con Lotito. Tra i due c’è un legame stretto, come noto. E forse per questo Ciro si sarebbe atteso un segnale diverso rispetto alle dichiarazioni lette e sentite nei giorni scorsi. La frase “Ha avuto un ritocco ogni anno, è già il più pagato” è sembrata invece a molti un po’ troppo brusca rispetto alla retorica della grande famiglia con cui si è voluta descrivere la società in questi anni. Il presidente in ogni caso ha già fatto intendere che farà di tutto per trattenere il giocatore e che accetterà di trattare con gli arabi (da una base di non meno di 50 milioni però) solo se ci sarà una richiesta esplicita di Ciro. Tanto per non mettergli altre pressioni, insomma.

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