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Lazio, per Immobile futuro in bilico: le tentazioni arabe, la volontà di Lotito e le pressioni dell'ambiente
TORMENTI – Ieri era attesa un’offerta dagli sceicchi: 35 milioni in due anni per convincere Immobile a trasferirsi in Arabia Saudita. In realtà non è arrivato nulla, né al calciatore, né alla società. Le avance però ci sono eccome e con esse i tormenti di chi sa che qualunque scelta sarebbe difficile. Da una parte tanti, tantissimi soldi, per andare a chiudere la carriera lontano da riflettori e pressioni. A quasi 33 anni è normale che ci si pensi. Dall’altra parte un popolo intero che conta su di lui e che forse si sentirebbe abbandonato. Perché essere il capitano della Lazio significa anche questo: andare oltre la dimensione strettamente legata al campo e ai gol, finendo per rappresentare un sentimento popolare, da cui è difficile distaccarsi senza traumi. Per non parlare poi del rapporto con Lotito. Tra i due c’è un legame stretto, come noto. E forse per questo Ciro si sarebbe atteso un segnale diverso rispetto alle dichiarazioni lette e sentite nei giorni scorsi. La frase “Ha avuto un ritocco ogni anno, è già il più pagato” è sembrata invece a molti un po’ troppo brusca rispetto alla retorica della grande famiglia con cui si è voluta descrivere la società in questi anni. Il presidente in ogni caso ha già fatto intendere che farà di tutto per trattenere il giocatore e che accetterà di trattare con gli arabi (da una base di non meno di 50 milioni però) solo se ci sarà una richiesta esplicita di Ciro. Tanto per non mettergli altre pressioni, insomma.