Lazio: Hernanes tanti dribbling, troppi
L’uso e l’abuso del dribbling, nei pensieri e nei fatti della partita di Hernanes. La sterzata per mandare al bar l’avversario e procurarsi lo spazio per il tiro è il marchio di fabbrica del brasiliano. Soluzione che però a Nicosia ha cercato con troppa insistenza. La giocata al 35’ del primo tempo è emblematica: il pallone arriva dalla destra, dopo un cross di Ederson e un’uscita sballata di Bruno Vale, praticamente perfetto per un tiro dal limite dell’area di prima intenzione. E invece il Profeta ci pensa su: cinque tocchi al pallone, per la verità pure sublimi. Ma così facendo Hernanes finisce per tirare da posizione più defilata e con il sinistro — in teoria il piede peggiore —, fino a sfiorare il palo, situazione che ha fatto imprecare Petkovic. Hernanes è croce e delizia. Perde meno palloni rispetto a Bergamo, 12 ieri contro i 16 di domenica, ed è più preciso nei passaggi: 37 finiti sui piedi di un compagno contro i 5 sballati. Tenta la conclusione in 5 occasioni, - come riporta la Gazzetta sportiva nelle paine romane - senza mai prendere la porta. Un’aggravante, per una Lazio che è arrivata al tiro dentro l’area 11 volte, un’enormità. Hernanes ha vinto 13 duelli, perdendo però 8 contrasti e 12 palloni: troppi. Neppure un passaggio filtrante. E la grande colpa di aver allargato poco il gioco: la larghezza media di squadra della Lazio è stata di 40,4 metri contro i 53,8 dell’Apollon. Come a dire: troppe penetrazioni centrali e poche aperture di gioco. Un peccato, se è vero che 11 delle 22 situazioni pericolose create dalla Lazio sono passate dai piedi di Keita, Ederson e Felipe Anderson. Meno dribbling e più visione di gioco: sappiamo già cosa chiederà Petkovic a Hernanes contro il Cagliari…