Già dal soprannome 'Il Profeta' si capisce che Hernanes non è uno qualsiasi. Anche dal suo arrivo a Roma, vestito alla Tony Manero e accolto da tifosi in estasi per il colpaccio di Lotito, si è capito che il brasiliano non era uno dei tanti. Così la sua possibile seconda esclusione di fila rischia di diventare un caso. Dopo aver assistito a Napoli-Lazio interamente dalla panchina, il numero 8 rischia di partite dalla panchina anche contro il Parma. Una parabola strana quella del Profeta. Accolto come uno dei grandi acquisti dell'era Lotito, è stato lui stesso all'inizio a chiedere pazienza per adattarsi con calma al calcio italiano. Invece il suo avvio è stato scintillante. Protagonista assoluto del girone d'andata, con gol, assist, numeri e presenze sempre da titolare. Poi sono arrivate le prime difficoltà legate ad una forma fisica non eccezionale (a causa delle innumerevoli partite giocate, senza mai fermarsi, tra San Paolo e Lazio) e al fatto che i difensori avversari hanno cominciato a conoscerlo.

Neanche la capacità di dribblare con entrambi i piedi l'ha salvato da giocate prevedibili e prestazioni sottotono. Tanto che dagli spalti dell'Olimpico, al momento della sostituzione durante Lazio-Cesena (la sua peggior prestazione in biancoceleste) si è levato qualche fischio. Per Hernanes quella attuale è una settimana decisiva. Ha tre giorni per convincere Reja di aver ritrovato brillantezza. Da oggi comincerà la rincorsa ad una maglia da titolare nella sfida contro il Parma. A suo vantaggio c'è un dato: tra le mura amiche è riuscito quasi sempre ad essere decisivo, con gol e giocate d'alta scuola. Se la sentirà Reja di farne a meno in una sfida così importante?

(Il Tempo)