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    Ultras Lazio: 'Nè rispetto, né solidarietà per i romanisti. Chi lo dice non è Laziale'. Ma il capo scrive l'opposto

    Ultras Lazio: 'Nè rispetto, né solidarietà per i romanisti. Chi lo dice non è Laziale'. Ma il capo scrive l'opposto

    Gli ultras della Lazio si schierano dopo i fatti che hanno visto protagonisti i tifosi della Roma e l'aggressione con tanto di 'furto' degli striscioni subito a Roma per mano di ultras della Stella Rossa gemellati con quelli del Napoli. Gli ultras biancocelesti hanno preso le distanze da quel gesto, ma anche dalla tifoseria romanista per cui non c'è "nessun rispetto".

    IL COMUNICATO
    Viste le solite invenzioni dei giornali e dei social specifichiamo subito che NESSUNO di noi ha mostrato vicinanza ai tifosi giallorossi. Se qualcuno lo ha fatto privatamente, per noi non è Laziale. Stesso discorso per chi ha condannato il gesto con comunicati.
    Da parte nostra, totale indifferenza nei confronti di una tifoseri ache da sempre insulta i morti e la memoria di Vincenzo Paparelli e che negli anni si è macchiata di striscioni infamanti. 
    Ricordiamo a tutti che l'azione in questione è stata compiuta a Piazza Mancini, luogo di ritrovo degli ultrà romanisti e non a 100km dallo stadio.
    A noi interessa soltanto quello che accade in casa nostra.
    Questa onta storica subita non è roba che ci riguarda.
    SEMPRE A TESTA ALTA
    ULTRAS LAZIO


    A CHI SI RIFERIVA? - Un comunicato in cui il collettivo ultras parla di opinioni personali. Ma a chi si riferiscono? Una frecciata, neanche troppo velata, al capo degli Irriducibili, Yuri Alviti che sul proprio canale instagram commentava così la vicenda: "Quello che è successo ieri non ha nulla a che vedere con il mondo ultras, ieri si è usciti fuori dal contesto ultras. Un agguato premeditato, inaspettato e afarne le spese un gruppo di ragazzi di un gruppo storico, i Fedayn, dove c'è una storia vera e dove va tutta la mia solidarietà".

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