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Ultras Lazio: 'Nè rispetto, né solidarietà per i romanisti. Chi lo dice non è Laziale'. Ma il capo scrive l'opposto
IL COMUNICATO
Viste le solite invenzioni dei giornali e dei social specifichiamo subito che NESSUNO di noi ha mostrato vicinanza ai tifosi giallorossi. Se qualcuno lo ha fatto privatamente, per noi non è Laziale. Stesso discorso per chi ha condannato il gesto con comunicati. Da parte nostra, totale indifferenza nei confronti di una tifoseri ache da sempre insulta i morti e la memoria di Vincenzo Paparelli e che negli anni si è macchiata di striscioni infamanti.
Ricordiamo a tutti che l'azione in questione è stata compiuta a Piazza Mancini, luogo di ritrovo degli ultrà romanisti e non a 100km dallo stadio.
A noi interessa soltanto quello che accade in casa nostra.
Questa onta storica subita non è roba che ci riguarda.
SEMPRE A TESTA ALTA
ULTRAS LAZIO
A CHI SI RIFERIVA? - Un comunicato in cui il collettivo ultras parla di opinioni personali. Ma a chi si riferiscono? Una frecciata, neanche troppo velata, al capo degli Irriducibili, Yuri Alviti che sul proprio canale instagram commentava così la vicenda: "Quello che è successo ieri non ha nulla a che vedere con il mondo ultras, ieri si è usciti fuori dal contesto ultras. Un agguato premeditato, inaspettato e afarne le spese un gruppo di ragazzi di un gruppo storico, i Fedayn, dove c'è una storia vera e dove va tutta la mia solidarietà".